Nessuno ci avrebbe mai scommesso un euro (figuriamoci altro), ed invece siamo giunti addirittura al giorno numero tre. Gli Hunger games vanno avanti.
Incredibilmente i politici della Tuscia continuano ancora a rispondere alle nostre chiamate (quasi tutti, c’è pure chi fa il vago). Perciò il giochino procede: dopo Bengasi Battisti e Luciano Cimarello, oggi è il turno di (rullo di tamburi) Sa-a-aaaaaandrino Aquilani.
Il sindaco uscente di Vetralla si è concesso ai microfoni di Viterbopost dopo che sulla Cassia è stato spodestato. Il trono di primo cittadino ospita ora le sinistrorse natiche di Franco Coppari (in bocca al lupo anche a lui). E pure Sandrino finisce tra color che son segati, per lo stupore della folla e nella bancarotta piena e fraudolenta dei bookmaker. Proviamo a capire come mai le ultime e freschissime elezioni gli sono andate di traverso.
Aquilani, a lei.
“Non c’è molto da dire”.
Diciamo quel poco che c’è, allora.
“Se si litiga, si perde prima di partire”.
Eccoci, dunque. Le solite incomprensioni.
“Già”.
Naturalmente sta parlando della sua macroarea politica.
“Eravamo una lista civica, a vederla bene”.
Ok, ma lei è un forzitaliota.
“Di sicuro non lo nego”.
E il comunicato congiunto Fdl-Ncs, a proposito di incomprensioni, è piuttosto pesante.
“Cosa dice?”.
Che ci hanno provato in tutti i modi.
“Ma?”.
Ma lei non è voluto andare con loro. Non si è raggiunto l’accordo.
“Io, dovevo andare con loro…?”.
Così pare. E non solo.
“Procediamo allora”.
Se la prendono pure con Fioroni, coi suoi nuovissimi Mo.Ri.
“Ripeto, eravamo una lista civica, dentro c’erano anche loro, nulla di strano”.
E non può essere che Peppe ha, come dire, stufato?
“La politica ha stufato, in generale”.
L’umore non è dei migliori, si direbbe.
“Ottocento votanti in meno sono un’enormità”.
Come darle torto.
“Il sindaco è sempre più esattore, esecutore e scudo umano”.
I Palazzi non aiutano…
“Sono lontani anni luce. E questo è il risultato”.
Praticamente a chi tocca tocca, la finaccia è garantita.
“Se pensa che io votai contro il mio stesso bilancio…”.
Vero, buffa quella trovata.
“Ora sotto ad un altro. Che vadano avanti loro”.
L’umore non migliora, proviamo a cambiare pinzo: i 5 Stelle.
“Hanno preso tanti voti”.
Sì, 1300. A Vetralla paiono una realtà collaudata.
“In Italia, non a Vetralla. E capisco anche bene chi protesta come loro”.
La situazione è quel che è.
“Il disamore cresce quotidianamente. Ora è arrivata pure la sentenza su Monti”.
Che dice?
“Che i suoi tagli furono incostituzionali”.
Alla buon’ora.
“Tanto mica torneranno indietro quei soldi. E noi qua ad annaspare…”.
Chiudiamo con la solita cattiveria.
“Avanti”.
Può essere che le ha remato contro anche il momento non d’oro (eufemismo) di Forza Italia?
“Eravamo quattro liste”.
Ok.
“Nessuna targata Forza Italia”.
Ari-ok.
“Quella sigla compare solo quando ci si confronta su scala nazionale”.
Perciò?
“Perciò no. Non ha influito”.