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Tenente Secondi, te la sei proprio meritata

All'ufficiale viterbese la croce di bronzo per il suo comportamento in Afghanistan

Davide Secondi, tenente della Brigata Taurinense

Davide Secondi, tenente della Brigata Taurinense

Finalmente la decorazione è arrivata. Anche in questi casi, la burocrazia ha i suoi tempi che non coincidono naturalmente con quello che ci si aspetterebbe. Breve riepilogo della situazione per comprendere di che si tratta. Nel mese di ottobre dello scorso anno, al tenente Davide Secondi viene concessa la medaglia di bronzo al valore dell’Esercito per un episodio accaduto in Afghanistan il 26 ottobre 2012. L’ufficiale è originario di Sant’Angelo di Roccalvecce, dove tutt’ora vive la sua famiglia (il papà Augusto, ferroviere pensionato, e la mamma Giuseppa, casalinga; mentre a Viterbo vive il fratello Luca che insegna statistica all’Università della Tuscia), ed è in forza al  32° Reggimento Genio guastatori della Brigata Taurinense di stanza a Torino.

La croce di bronzo al merito dell'Esercito conferita al tenente Davide Secondi

La croce di bronzo al merito dell’Esercito conferita al tenente Davide Secondi

L’onorificenza viene conferita per il comportamento tenuto dal tenente Secondi in occasione di un attentato ai danni della pattuglia di cui era al comando. Sulla strada che collega Farah a Bakwa, il Cougar sul quale viaggiavano i militari italiani salta su una potente piazzata dai talebani. A bordo del blindato c’è anche il giornalista Fausto Biloslavo che poi scriverà un magnifico reportage per Il Giornale. L’esplosione per fortuna avviene davanti e non sotto il mezzo; il potente bestione di fabbricazione americana fa il suo dovere: nessun danno per gli uomini a bordo. Solo tante paura. Il tenente Secondi prende il comando delle operazioni: di solito, in questi casi, i talebani piazzano più ordigni esplosivi. Bisogna trovarli e bonificare l’area dove di lì a poco deve passare il grosso della colonna italiana diretta a Kormaleq, “un villaggio di 200 famiglie, dove i talebani la facevano da padroni e hanno decapitato il capo degli anziani” spiega ancora Biloslavo che conclude così il suo pezzo: “I guastatori individuano una seconda trappola esplosiva a cinquanta metri da noi. Qualche ora dopo la fanno brillare. L’esplosione scuote l’aria e alza una colonna di fumo di una quindicina di metri simile al botto che ci ha fatto saltare. Il tenente Secondi, della compagnia Uragano smorza la tensione con una battuta: ‘Per un guastatore è il battesimo del fuoco, ma ci aggiungo la comunione e la cresima. Una volta per tutte basta’”.

La motivazione dellonorificenza

La motivazione dell’onorificenza

Ecco la motivazione con la quale il ministero della Difesa ha concesso l’onorificenza: “Comandante del plotone di ricognizione avanzata da combattimento del Genio, nel corso di un pattugliamento, veniva investito dall’esplosione di un ordigno che colpiva il mezzo sul quale viaggiava. Disposta la protezione dell’assetto, scongiurava il rischio di nuovi attacchi, coordinava gli assetti e individuava, bonificandolo, un ulteriore ordigno. Applicando innovative procedure tecnico – tattiche riusciva a rinvenire innumerevoli altri ordigni improvvisati, consentendo di mitigare la minaccia. Magnifica figura di ufficiale che, con il suo operato, ha dato lustro all’Esercito italiano nel difficile complesso teatro operativo afghano. Farah Afghanistan 26 ottobre 2012”. La medaglia di bronzo al valore dell’Esercito è stata materialmente consegnata al tenente Secondi in occasione della recente Festa della Repubblica.  “La memoria va a quei momenti, alle sensazioni, alle esperienze, alle gioie, ai dolori e alle soddisfazioni dei giorni passati in Afghanistan”, posta Davide su Facebook. E aggiunge: “Grazie alla mia famiglia, sempre presente e sempre di sostegno nei miei sacrifici. Grazie ai miei Guastatori, leali e fedeli compagni di impegno nell’assolvimento nei doveri, motivazione del mio impegno, sostegno del mio coraggio, forza della mia incontenibile voglia di vivere e di fare. Grazie ai miei Comandanti, esempio e guida”. E poi la conclusione: “Questo riconoscimento, che mi inorgoglisce dal profondo, è da condividere con tutti Voi. Ad maiora!”.

 

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