21112024Headline:

Che si rimedia alla Cena degli sconosciuti?

Due social dinner in città, con lo scopo di far conoscere (e non solo) gente nuova

Cena tra sconosciuti, come finirà?

Cena tra sconosciuti, come finirà?

Dunque, qui la faccenda è seria. In Italia ci sono 15 milioni di single. Una famiglia su tre è mononucleo (che non è una malattia, pure se la parola ci somiglia). Resistono nel tempo, escludendo quelle che si separano per morte, solo il 37% delle coppie. E ogni anno il numero dei senza-metà cresce a dismisura. Infine, un botto di gente cerca rifugio in rete. Trovando però solitudine incontrastata.
Quindi: nonostante questa valle di lacrime, perché tutti abbiamo quell’amico che non tromba mai? E, secondo, come possiamo aiutarlo? Semplice. Iscriviamolo a una cena per gente della sua specie. Perché, esistono? Direte voi. Certo. E dal lontano 2002. Quindi manco a dire che è un’idea stravagante nata dai morsi della crisi. No, è addirittura preesistente.
L’annuncio fa più o meno così: “C’è chi va alle cene per single, vestito/a da battaglia, con la speranza di trovare la sua anima gemella o una facile preda. Chi ci va con i nervi a fior di pelle, con l’ansia, con l’incubo di non piacere o di non sapere cosa dire. Chi con la paura di essere etichettato, giudicato dagli altri, e se ne vergogna”.
E poi? E poi chi c’è? E poi c’è chi va alle social dinner. “Tranquillo/a, vestito/a bene ma senza eccessi, che sa che chiunque incontrerà sarà una persona con la quale parlare, socializzare e passare una piacevole serata – spiegano ancora gli organizzatori – che non importa se sarà bello/a o brutto/a perchè ciò che conta è fare nuove amicizie. E non importa se incontrerà o meno la sua dolce metà, poichè è grazie ai nuovi incontri, alle nuove amicizie, all’amica dell’amico, all’ampliarsi della propria cerchia di amicizie, che prima o poi troverà l’amore”.
Nel senso: daje e daje le cipolle diventeno aje.
E quindi, per noi comuni accoppiati che siamo duri di comprendonio, quale è la differenza tra social dinner e cena per single? Nessuna, in realtà. Se non che le social dinner sono più soft. Non si parte da casa con l’ansia da prestazione in tasca. Ma se ci scappa una bottarella non è che si manda a male. “Da cosa nasce cosa – ancora loro – ed è un’esperienza meravigliosa”.
O, come diceva Capossela: “La vita è una cosa meravigliosa, e poi ci si sposa”.

Alla cena degli sconosciuti non sai quale posto ti tocca

Alla cena degli sconosciuti non sai quale posto ti tocca

In ogni caso, per chi fosse interessato, pure a Viterbo (quando si tratta di cazzeggiare non ci batte nessuno) avremo la, anzi le, nostre puntate. Il 3 e l’8 giugno eccoti “La cena degli sconosciuti”. Spiegazione: “Un’idea tutta italiana e non importata (come spesso accade), una tradizione che abbiamo nel cuore e nel sangue, la buona tavola e la buona compagnia, due piaceri che vanno condivisi, anche tra sconosciuti”.
Dove? Non ve lo diciamo, cercatevelo su internet. Come funziona? Questo sì, lo possiamo spiegare. Dopo una semplice prenotazione online, o telefonica, ci si presenterà nella data indicata direttamente al ristorante. Lo staff accompagnerà i partecipanti ai tavoli riservati. I commensali potranno scegliere liberamente il posto, mantenendo comunque una certa alternanza tra uomo e donna. “L’obiettivo – chiudono dalla regìa – è che siano istinto e colpo d’occhio a farli decidere chi volere a fianco per la durata della cena”.
E buona caccia, e buona cacciagione.

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