“Nel gennaio del 2015 è iniziato il percorso parlamentare della legge di iniziativa popolare sui rifiuti zero con una serie di audizioni che hanno consentito e stanno consentendo la partecipazione ai lavori di tutti i soggetti istituzionali e associativi che nel concreto concorrono alla strategia. Il lavoro va avanti perché per noi la proposta non è solo una legge di settore ma di sistema, una sfida di innovazione che vogliamo cogliere e portare fino in fondo”. Così Alessandro Mazzoli, deputato del Partito democratico, a Capannori (in provincia di Lucca), per l’incontro europeo di Zero Waste, organizzato da Rossano Ercolini, vincitore del Goldman Environmental Prize 2013 (l’equivalente del premio Nobel per l’ambiente) e presidente di Zero Waste Europe, che ha raccolto i Comuni dell’Ue che hanno sposato la strategia. Mazzoli ha portato i saluti del gruppo del Pd alla commissione Ambiente della Camera.
“Ho conosciuto rifiuti zero – racconta Mazzoli – grazie a un’iniziativa del Pd organizzata a Vetralla, territorio ferito dalla vicenda di una cava contenente rifiuti pericolosi, ancora da bonificare. Allora ho incontrato Ercolini, che poi è tornato nel Viterbese aiutandoci ad aprire una discussione pubblica su questi temi per far crescere la consapevolezza degli amministratori e dei cittadini. Inoltre, in occasione del Giro d’Italia delle buone pratiche nel luglio 2014, realizzammo l’incontro dell’associazione Zero Waste con la commissione Ambiente della Camera e in quella occasione fu preso l’impegno di incardinare la proposta di legge di iniziativa popolare”.
“La strategia rifiuti zero – ricorda Mazzoli – non ci aiuta soltanto a provvedere a valle del problema dei rifiuti ma a monte, rimettendo in discussione l’intero ciclo produttivo. E’ infatti necessario cambiare paradigma perché la gestione a valle, da sola, non regge più. Affrontare a monte il problema significa anche aprire diverse opportunità sul lato della promozione di nuove professionalità e mercati, del riuso dei materiali, di un’economia sostenibile. La proposta di legge attiva infatti diversi meccanismi: l’introduzione di incentivi e disincentivi che aiutano a spostare le risorse dallo smaltimento e incenerimento al riciclo dei rifiuti; la riorganizzazione del sistema, riaffermando il ruolo del pubblico per evitare che gli stessi soggetti gestori si occupino sia della raccolta dei rifiuti sia della gestione degli impianti; la semplificazione delle procedure per l’impiantistica del riciclaggio, in merito ai processi autorizzativi, in condizioni di sicurezza, rilasciati da parte di Regioni e Province”.
E ancora: “La Commissione europea ha presentato il 2 dicembre 2015 il nuovo pacchetto sull’economia circolare che riguarda anche il ciclo dei rifiuti. Questa discussione ci aiuterà nel lavoro sulla legge di iniziativa popolare perché definisce a livello europeo una strategia che va nella stessa direzione e offre una cornice di respiro continentale. Questa è una partita che infatti si gioca a livello globale”.
Infine, Mazzoli sottolinea come già all’inizio di quest’anno il Parlamento abbia approvato, dopo molto lavoro, il collegato ambientale che rappresenta la prima legge italiana sulla green economy, recuperando un ritardo pluridecennale. “La legge – spiega – recepisce alcuni spunti della strategia rifiuti zero e promuove la green economy nel nostro Paese, unico settore rimasto vitale anche durante la crisi con imprese che vantano più occupazione stabile e qualificata, oltre a maggiori esportazioni. Il collegato ambientale introduce, tra l’altro, gli acquisti verdi nelle pubbliche amministrazioni e per le imprese un nuovo criterio di competitività, con lo schema nazionale volontario per la valutazione dell’impronta ambientale dei prodotti. Sul recupero degli scarti ci sono incentivi per le aziende e sono previste aree per lo scambio dei beni usati. Per la gestione dei rifiuti, abbiamo introdotto premialità per la differenziata e programmi regionali di prevenzione della produzione dei rifiuti. Inoltre, per il compostaggio aerobico sono previsti riduzioni tariffarie per utenze domestiche e non, così come viene incentivato il compostaggio di comunità”.
“Le buone pratiche, qui rappresentate, sono sempre il risultato di un processo partecipativo e democratico. In questo senso – conclude Alessandro Mazzoli – raccolgo il messaggio di questo appuntamento che mette al centro le comunità e gli enti locali, da dove viene la spinta per portare avanti queste idee innovative. Il lavoro di Zero Waste in Italia e in Europa per noi rappresenta uno stimolo importante che mette insieme passione civile e concretezza, cittadini e istituzioni. Uno stimolo a cui intendiamo dare seguito”.