22112024Headline:

Questo vino ha una storia da raccontare

L'Est! Est!! Est!!! festeggia 50 anni di Doc, il Consorzio prova a ridargli mercato

L'intervento di Cotarella

L’intervento di Cotarella

“Giornata nuvolosa, centodieci millibar”, cantava il buon Vinicio Capossela nel lontano 1997. Ma questa è un’altra storia. Nulla a che vedere con l’etilico Scatafascio. O forse sì, il collegamento ci sta. Avanti, perciò.
Giornata nuvolosa, si diceva. Di quelle che il sole gioca a nascondino. E quando decide di affacciarsi al mondo, riesce perfino a stupire, concedendo istantanee e cartoline dal lago di Bolsena. Siamo alti. Siamo a Montefiascone. Da quassù ogni cosa pare più frizzante. Più densa. Più accessibile.
La Rocca è aperta. E questa è una notizia, in un contesto generale nel quale le Ville d’epoca hanno esposti orari da parrucchiere. Dentro, si parla di vino. Di territorio. Di storia. Di Est! Est!! Est!!!, per riassumere. Che almeno con una parola accorpiamo tutte le altre.
imageIeri, cioè il 7 maggio del 1966 (Andreotti già comandava e conferiva), il nettare locale falisco riceveva il titolo di Doc (la seconda in Italia, 24 ore dopo la maledetta Vernaccia di San Gimignano). Oggi, e cioè ieri, alla stessa Doc, al vino protagonista, al neonato Consorzio di tutela, in molti hanno tirato le orecchie: 50 candeline. Si è maturi, se non vecchi, e non lo si sente. Che poi come dice il proverbio è noto: “Sei come il vino, più ti invecchi e più ti fai buono”.
All’interno della sala Innocenzo III comunque si contano più cravatte che architravi. Aprono le danze formali Mario Trapè e Ugo Leonardi, del Consorzio. Invita i presenti a mettersi comodi, invece, il sindaco Luciano Cimarello (che riconcorre, buttandoci sul gossip).
C’è fermento intorno all’Est! Est!! Est!!! C’è voglia di fare come l’araba fenice. Di rinascere. E pare che solo il fatto di aver messo in piedi il Consorzio possa essere un volano di rilancio.
Ci pensa l’alchimista Riccardo Cotarella però a stemperare gli animi. “Creare il Consorzio è stato un sogno – spiega – ma dobbiamo essere consapevoli di ciò che siamo. L’Est! Est!! Est!!! fuori provincia non lo conosce nessuno. E se lo trovi da qualche parte è solo perché viene svenduto. La situazione su scala nazionale è pessima. Ma si può recuperare. Il traguardo è distante, ma almeno siamo partiti”.

Mario Trapé, del Consorzio

Mario Trapé, del Consorzio

E ben venga perciò che la festa del vino estiva abbandoni parte del lato folkloristico (eufemismo) in favore dell’aspetto culturale. Ben venga che antiche ruggini e divisioni (tra paesani e paesetti) si siano oggi tramutate in obiettivi comuni. Ben venga che del Consorzio fanno già parte ben sette cantine: Antica Cantina Leonardi, Bigi, Cantina di Montefiascone, Cantina Stefanoni, Falesco, Mazziotti e Villa Puri.
Questo vino, tagliando corto, ha una storia. Che parte da Defuk ubriaco d’entusiasmo (e non solo) e si spegne nel fare-male-ma-fare-tanto della sciocca agricoltura recente. Cinquanta anni sono tanti, è vero. Ma invecchiando si migliora, si diceva poc’anzi. Invecchiando si ha sulle spalle e nelle botti la capacità di ripartire.
Un brindisi alla nuova vita, perciò. Un brindisi a ciò che sarà.

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