Ormai da alcuni anni stiamo assistendo a una delle più grandi crisi umanitarie dopo la seconda guerra mondiale. Milioni di persone in fuga da guerre, fame, regimi dittatoriali o terroristici. Ciò che sta avvenendo è molto grave e sotto gli occhi di tutt: si innalzano muri e barriere e si violano diritti. L’Europa deve farci i conti e anche l’Italia è spaccata in due: un nord ricco che manifesta il suo lato peggiore nelle esternazioni xenofobe di partiti che strumentalizzano la sofferenza altrui per fini elettorali, un sud povero che dimostra il suo lato migliore nell’accoglienza silenziosa di migliaia di esseri umani.
E Viterbo? Viterbo rispecchia in pieno le due facce dell’Italia. C’è chi ha già strumentalizzato gli immigrati per fini elettorali e chi in un dignitoso silenzio accoglie e aiuta giorno per giorno chi ha bisogno. Ora, far ricadere la responsabilità del degrado del centro storico di Viterbo sui cinesi e sui venditori di kebab è da considerarsi privo di ogni senso. Viterbo non ha mai dimostrato grande vocazione turistica, considerato il potenziale storico-artistico e l’impegno delle varie amministrazioni nel valorizzarlo. Ogni città d’Italia, piccola o grande che sia, ha i suoi venditori di kebab e chi è abituato a viaggiare dovrebbe saperlo. Siena, per citarne una che tutti conosciamo, è una città turistica e ben amministrata e non certo perché ha chiuso tutti i negozi cinesi. Orvieto, inoltre, riceve turisti da tutto il mondo per la sua cattedrale, e insieme ai negozi di souvenir, convivono negozi di ogni origine e genere.
Basta col dare la colpa agli altri: qualcuno ha detto che la civiltà di un popolo si misura dall’attenzione che questo ha per i più deboli. La chiusura e il provincialismo non fanno di una città una città migliore. Ai viterbesi servirebbe riscattarsi da un antico servilismo clientelare. Se a Viterbo molti negozi hanno chiuso è anche per colpa delle amministrazioni locali che non hanno saputo attuare politiche sane; in molte città d’Italia, infatti, sono stati rivalutati i centri storici anche attraverso agevolazioni e sgravi fiscali a favore di quei commercianti onesti che con la loro attività collaborano giornalmente a migliorare lo stato di vivibilità delle nostre città. Non c’entra nulla la chiusura di quattro negozi di kebab e cineserie. A questa città serve un’amministrazione che abbia a cuore il benessere dei viterbesi e di tutti coloro che a Viterbo ci vivono, lavorano e pagano le tasse.
Ada Tomasello
Usb Immigrati Viterbo