“Cassa integrazione ordinaria in fortissimo aumento. A marzo si registra infatti un +77% rispetto al mese precedente. Un dato preoccupante in un mercato del lavoro caratterizzato ormai da una crisi economica permanente. Una crisi che pagano soprattutto i lavoratori”. A dichiararlo è Giancarlo Turchetti, segretario generale della Uil di Viterbo. “Sono oltre 52,3 milioni di ore autorizzate a marzo – prosegue Turchetti – mentre la cassa integrazione ordinaria ha registrato 17,5 milioni di ore autorizzate. La cassa integrazione straordinaria ha accumulato invece 30,6 milioni di ore (-29,2%) e la deroga 4,3 milioni di ore (-39,2%). Nelle macro aree, vi è stato un incremento nel Nord (+2,9%), a fronte di una contrazione del 33,7%nel Mezzogiorno e del 29,1% nel Centro. Quarantotto sono le province investite da aumenti di cassa integrazione e ai primi 5 posti troviamo: Isernia con un aumento del 53.371,3%, seguita da Asti (+2.504,8%), Aosta (+1.359,2%), Vicenza (+356,9%) e Matera (313,9%)”.
“Tra i settori – spiega Turchetti – il 77,2% delle ore di cassa integrazione di marzo è assorbito dall’industria (per complessive 40,4 milioni di ore), seguita dal commercio (5,1 milioni di ore), dall’edilizia (5 milioni) e dall’artigianato (1,7 milioni). Discesa delle ore richieste in tutti i settori produttivi ad eccezione dell’edilizia che vede, a conferma di una difficoltà del settore ormai strutturale, un aumento dell’8,1%. Si può fare inoltre un primo bilancio del 2016: cumulando le ore di cassa integrazione del I trimestre 2016 sono state, infatti, autorizzate complessivamente 169,4 milioni di ore, in calo rispetto allo stesso periodo del 2015 solo dell’1,1%. Dato in linea, purtroppo, con la bassa crescita della nostra economia”.
“Nel trimestre – sottolinea il segretario confederale Uil, Guglielmo Loy – è la cassa integrazione straordinaria ad assorbire il maggior numero di richieste (121,4 milioni di ore, in aumento del 17,3% rispetto al 2015), seguita dalla ordinaria (30,2 milioni di ore, in flessione del 44,5%) e dalla deroga (17,9 milioni, in aumento del 33,7%). Anche in questo caso, l’aumento investe 9 Regioni e la Provincia autonoma di Bolzano, con il picco maggiore in Umbria (+45,3%).Viceversa, regione meno cassaintegrata è la Basilicata (-65,1%). Trentuno province registrano aumenti di cui a Frosinone il più alto (+665,1%).A Brindisi la maggiore riduzione (-89%). L’ammortizzatore sociale ha salvaguardato, comunque, mediamente 332 mila posti di lavoro evitando di conseguenza, per molte persone, il rischio disoccupazione”.
“Per la Uil – conclude Loy – è sempre più urgente che il Governo emani il decreto sui nuovi criteri di autorizzazione della cassa integrazione ordinaria, in ritardo da molte settimane, per evitare che molte imprese rimangano nel limbo dell’incertezza normativa. Ritardo che in molte realtà ha rallentato le procedure di autorizzazione mettendo in difficoltà molti lavoratori”.