Badate bene: in Italia c’è gente che paga per avere un servizio. Versa una quota, acquista un abbonamento, al fine di salire su un treno. In fin dei conti, in qualche modo a lavorare ci si deve anche andare. Le stesse persone però sono costrette ad aprirsi un blog. Una sorta di pagina interattiva, per condividere gli psicodrammi che quotidianamente vivono al di sopra delle rotaie.
Tutto ciò è assurdo. E quindi merita di essere approfondito.
Inutile sottolinearlo, i binari in questione sono quelli della Roma nord. Che può quindi vantare anche un Comitato. Le lamentele in rete, invece, sono di varia natura. E l’ultima di esse, cronologicamente parlando, dall’assurdo passa al paradossale.
Qualche settimana fa il Comitato ha inviato una dettagliata segnalazione all’Autorità di regolazione dei trasporti. Che concede tempo ai comuni mortali solo se gli si scrive attraverso il preposto modulo interattivo.
Sunto della missiva: “Esistiamo dal 2012 e siamo diventati uno stakeholder di riferimento per gli utenti – spiega il Comitato – In questi anni abbiamo avuto modo di ricevere molte segnalazioni a proposito di mancanza di sicurezza e verifica del titolo di viaggio. Due argomenti correlati al capolinea di Saxa Rubra. Ci hanno riferito che ultimamente sul bus delle 20.30 per Capena alcuni passeggeri hanno contestato ad altri, da loro etichettati come evasori seriali, di occupare quotidianamente posti a sedere. E conseguentemente di non renderli disponibili ai viaggiatori regolari”.
Questa la premessa. Svolgimento. “Ne è nata una rissa in cui è rimasto coinvolto anche il conducente, che ha richiesto l’intervento delle Forze dell’ordine. Successivamente, invece, un passeggero, visibilmente ubriaco, ha importunato l’autista di un bus che transitava per Fiano Romano, con evidente rischio per la sicurezza del viaggio. Al di fuori dei singoli eventi, è opinione condivisa tra gli utenti che i controlli sono insufficienti e ci sono numerosi evasori”.
Perfetto (eufemismo). Sarà mai arrivata una risposta? Sì, stranamente. Eccola. “La nostra segnalazione è stata archiviata – ancora il Comitato – poiché la problematica segnalata non rientra tra quelle che sono soggette a sanzioni, dato che la tratta interessata è inferiore ai 250 Km”. Infatti, secondo il loro modulo, c’è differenza tra stare sopra o sotto i 250 chilometri.
E qui non serve manco di commentarlo. Passano 24 ore dalla lettera di ritorno però, ed arriva una notizia bomba. “Il Codacons ha diffidato Atac, Regione Lazio e Comune di Roma per lo stato in cui versa la Roma-Civita Castellana-Viterbo – proseguono – Finalmente un’associazione di consumatori si accorge della nostra situazione e denuncia. A fine mese dovremmo incontrare l’ente Regione Lazio per fare il punto della situazione e in quella occasione avremo modo di capire se questa diffida ha fatto effetto. Noi lo speriamo perché non ci bastano più le parole, vogliamo i fatti”.
E a proposito di parole, per chiudere, la decisione del Codacons viene supportata, tramite nota, da Adriano Palozzi. Che sarebbe un consigliere regionale, nonché vicepresidente della Commissione mobilità. Come se i problemi di quella linea fossero nati sotto la giunta Zingaretti.