Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi: l’importante è che si parta. La settimana santa del 2016 si caratterizza per un generico intensificarsi dei viaggi per vacanza in Italia, confermando l’andamento degli ultimi due anni che ha visto il periodo pasquale registrare 22.578.745 di presenze turistiche sul territorio nostrano, di cui 55,2% pari a 12.462.645 di non residenti e il rimanente 44,8% pari a 10.116.100 presenze di residenze. Con questi dati l’Italia è il secondo paese europeo per presenze turistiche straniere nel periodo di Pasqua, dopo la Spagna (17,7 milioni nella media del mese di aprile) e davanti alla Francia (8,1 milioni).
Se gli stranieri prediligono il bel Paese, anche gli italiani non disprezzano i confini nazionali e per le mini – fughe pasquali scelgono l’Italia, contrastando il trend dell’ultimo decennio che ha registrato per lo più la tendenza a programmare vacanze all’estero. Aumentano le prenotazione via internet per le vacanze brevi e ad essere premiati sono gli imprenditori più avvezzi al marketing 2.0. Ottima anche la ricaduta per le imprese artigiane con un’impennata della domanda di beni e servizi generata dai flussi turistici, che spingono sul +15,7% l’artigianato a vocazione turistica.
Se a livello regionale il podio delle mete più gettonate vede al primo posto il Veneto (17,7%), seguito dal Lazio (17,5%) e dal Trentino Alto Adige (13,3%), a livello provinciale il Viterbese si conferma destinazione ambita dagli italiani in trasferta.
Confartigianato imprese di Viterbo ha condotto un’indagine su una selezione di realtà turistiche di Viterbo, andando a sondare l’affluenza turistica nel week end di Pasqua. Per quel che riguarda le strutture alberghiere, l’Hotel Salus Terme e il complesso Terme dei Papi si dicono soddisfatti di un overbooking pasquale raggiunto da una decina di giorni circa. Complice l’offerta termale e i pacchetti studiati per Pasqua, entrambe le strutture hanno chiuso le prenotazioni per il fine settimana con una presenza di ospiti per lo più italiani e, nello specifico, del centro Italia. Identico il target che ha preso d’assalto i B&B cittadini: Serenamente e Residenza d’Epoca dei Papi, realtà entrambe site del centro storico di Viterbo, sono al completo da diverso tempo per la due giorni di domenica e lunedì.
Al pari delle strutture alberghiere, anche gli artigiani della cultura culinaria registrano un boom di presenze. Il più richiesto, come tradizione vuole, è il pranzo di Pasqua all’insegna della buona tavola. Il Gargolo, l’Angoletto della luce, Tredici gradi, Il Vecchio orologio e il Richiastro, cinque dei ristoranti più noti nella città dei Papi, sono al completo per domenica e tutti hanno chiuso le prenotazioni con almeno una settimana di anticipo. Sono per lo più italiani gli avventori della cucina tipica di Viterbo: per lo più sono romani anche se non mancano toscani ed emiliani; il sud Italia, seppur presente, non si dimostra estremamente attratto dalle bellezze laziali. Infine, non si fanno desiderare gli stessi viterbesi, che preferiscono farsi coccolare dagli chef concittadini piuttosto che ingaggiare la sfida ai fornelli domestici. E se il pranzo pasquale si conferma certezza per i ristoratori del territorio, non si può dire la stessa cosa della cena: anche se, come sottolineano in molti, le prenotazioni stanno arrivando anche in questo caso.
Per quel che riguarda Pasquetta, la canonica gita all’aperto continua a farla da padrona. In barba alla tradizione che vuole tempo brutto per il lunedì dell’Angelo, gli italiani non rinunciano alla scampagnata, Corallina e pizza di Pasqua alla mano, ansiosi di assaporare i primi sentori della bella stagione.