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“La mamma trattata come un pacco postale”

La protesta dei figli di una signora ricoverata nell'ospedale di Acquapendente

L'ospedale di Belcolle

L’ospedale di Belcolle

Da Osvaldo e Mauro Tomassi, figli della signora Marcella Gabrielli di Acquapendente, riceviamo e volentieri pubblichiamo (la missiva è stata anche inviata al direttore generale della Asl Daniela Donetti):

“Scriviamo per segnalare un episodio di malasanità ai danni di Marcella Gabrielli, signora anziana e disabile di 88 anni, verificatosi durante il suo ricovero presso l’Ospedale di Acquapendente. Nostra madre è stata ricoverata per calcolosi uretrale nel mese di dicembre 2015. Essendo il calcolo posizionato tra l’uretere e la vescica, causandole forti dolori e idronefrosi, il medico di Acquapendente contattava il collega urologo dell’Ospedale di Belcolle per stabilire la linea terapeutica da adottare. Successivamente alla consulenza telefonica, non essendo migliorate le condizioni della paziente, si stabiliva che la stessa dovesse essere accompagnata presso il reparto di urologia di Belcolle per effettuare ambulatorialmente una cistoscopia con eventuale estrazione del calcolo, anche in considerazione della carenza di posti letto presso l’Ospedale.

Veniva concordata la prenotazione per il giorno 15 dicembre, successivamente rimandata al 18 a causa dello sciopero del personale medico.Quel giorno, alle 14, nostra madre, digiuna, veniva accompagnata, con un’ambulanza proveniente dall’Ospedale di Belcolle, al reparto di urologia dello stesso. L’urologo di turno. limitandosi a controllare la cartella clinica senza effettuare nessuna visita,la rinviava immediatamente, come un pacco postale, all’Ospedale di Acquapendente.

Non sarebbe stato più dignitoso e proficuo evitare il trasporto dell’anziana disabile se già si sapeva che non sarebbe stato possibile effettuare l’intervento ambulatorialmente? Riteniamo questo comportamento sia censurabile, privo di professionalità. Nessun cittadino merita un trattamento del genere, a maggior ragione se si tratta di un anziano, oltretutto disabile. Auspichiamo che la nuova direzione della Asl prenda provvedimenti e vigili affinché questi episodi non si ripetano”.

Osvaldo e Mauro Tomassi

 

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