“Quello alla salute è un diritto costituzionalmente garantito e elemento essenziale di ogni società che ambisca a definirsi civile”. Così come del resto quello al lavoro. E da ciò si evince quanto stiamo indietro.
Meglio proseguire, pertanto. “Che vi sia una correlazione strettissima tra i livelli di inquinamento di un territorio e lo stato della salute della popolazione è ormai cosa certa – tuonano subito il movimento Nocoke Alto Lazio e il Forum ambientalista – Per questo è scontata la nostra partecipazione alla Marcia della salute, poiché i nostri avversari sono sempre gli stessi. Ovvero gli inquinatori e quella politica che da questi ultimi prende ordini e legifera”.
Scendiamo nel dettaglio, che secondo la coppia è una sintesi dei tempi recenti. “L’inquinamento della zona è dovuto ad una sommatoria di fattori – proseguono in tandem – ma certo è che la centrale Enel di Torrevaldaliga nord (Civitavecchia, ndr), con i suoi 4500000 t/a di carbone, con i suoi 10 milioni t/a di anidride carbonica e i suoi 6300000 mc di emissioni ogni ora di funzionamento, non può essere considerata semplicemente la punta dell’iceberg, ma la maggiore fonte inquinante presente sul territorio”.
E come se ne esce? “Non si può certo pensare di combattere l’attuale situazione – aggiungono – senza la consapevolezza che si debba ricorrere ad un modello energetico che si fondi sul risparmio, sull’uso diffuso e democratico delle fonti rinnovabili e su una diversa gestione del territorio e dell’economia”.
In sostanza, se si vuole agire, tocca di ridurre giocoforza le emissioni date dal carbone bruciato sul litorale. Attraverso un piano regionale che pare ancora lontano.
“Temiamo però – confermano e chiudono – che questa non sia una misura condivisa. Quando invece dovrebbe essere attivata insieme ad altre cose. Andrebbe imposto l’utilizzo di carbone con tenore di zolfo inferiore allo 0,3%. E ancora, elettrificazione delle banchine, misure specifiche finalizzate al contenimento degli inquinanti derivanti dal traffico portuale, estensione delle aree pedonali e rilancio del servizio di trasporto pubblico e collettivo, affidamento delle undici centraline di proprietà del comune di Civitavecchia all’Arpa Lazio, per inserirle nella rete regionale e rendere finalmente i dati inutilizzabili ai fini di legge. Partecipazione attiva all’osservatorio ambientale”.