Tra fatture sbagliate inviate dalla Talete spa agli utenti ”rei” di aver scelto la domiciliazione bancaria per il pagamento delle bollette e la grana depuratori, scoppiata all’inizio dell’anno, la situazione del servizio idrico nella Tuscia si fa sempre più complicata. Come se non fossero bastati già i guai di Talete, infatti, il primo gennaio 2016 ha portato in dote ai Comuni, e quindi ai cittadini, anche il problema della gestione dei depuratori realizzati per far fronte all’emergenza arsenico. Depuratori la cui manutenzione costa circa 200mila euro l’anno e di cui d’ora in avanti si dovranno occupare o i Comuni stessi o la Talete, con la conseguenza per gli utenti di vedersi recapitare una doppia bolletta, una per il consumo e l’altra per la depurazione dall’arsenico. Caos su caos, insomma.
In merito alla grana depuratori il consigliere regionale viterbese Daniele Sabatini – sulla carta ancora in forza al Ncd, di cui alla Pisana è anche capogruppo, ma da tempo in posizione critica rispetto alla gestione del partito di Angelino Alfano, come lui stesso ha sottolineato l’altra sera durante il primo incontro del nuovo laboratorio civico a cui sta dando vita Giulio Marini, e in procinto di passare ai neonati Cuoritaliani di Andrea Augello – ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.