C’è chi passa una notte al museo, tipo Ben Stiller e Robin Williams. E chi invece preferisce passarla al liceo. Questione di gusti, in fin dei conti. E almeno a scuola non ci stanno dinosauri che corrono e soldatini di piombo animati.
Il liceo classico Buratti, quello storico di Viterbo, si appresta così alla II Notte nazionale del liceo. Un’iniziativa promossa lo scorso anno dal docente Rocco Schembra e dalla dirigente Elisa Colella, che si ripeterà anche nel 2016, sulla lunga scia del successo riscosso. Nemmeno 365 giorni addietro infatti parteciparono più di cento istituti, dislocati in lungo e in largo in tutto lo Stivale.
La data da segnarsi in rosso sul calendario è quella del prossimo 15 gennaio (venerdì). A partire dalle 18, e fino alla mezzanotte. Cosa succederà? In 250 istituti (il numero cresce vertiginosamente) studenti, insegnanti, genitori e non solo rifletteranno sul valore degli studi classici nell’attuale panorama culturale e socio-economico.
“L’invito non consisterà in una serie di pedanti disquisizioni – fanno sapere dal Buratti – ma di eventi divulgativi di grande impatto, accessibili a chiunque, anche a chi pensa di avere poca dimestichezza con il greco e con il latino”.
Il programma offre inoltre numerose occasioni di divertimento: variazioni sul tema della bellezza, con agili e fruibili interpretazioni di Leopardi e con un’interessante intervista ad Angelo Deiana su “Il piacere” di D’Annunzio e “La grande bellezza” di Sorrentino. La scoperta di “quel nulla d’inesauribile segreto” che renderà ancor più vicino e umano Ungaretti. Momenti di confidenza con gli autori classici attraverso lo scherzo letterario “Oh ma tu lo conosci Omero?”. E giù giù fino a Edipo, Colono, Ovidio. Per arrivare al film “Mariano Buratti”, eroe locale della resistenza.
Un notte intensa, dunque. Una notte incandescente, in cui scoprire che il crepuscolo che sembra avvolgere gli studi classici è in realtà denso di fermento e di feconde prospettive di futuro.