“La festa ve la facciamo noi!” parte da questo slogan la manifestazione che si è tenuta nei giorni scorsi sotto gli uffici comunali nella città di Viterbo. Il Comitato di Lotta Studenti, Lavoratori e Disoccupati, USB Viterbo e ISKRA Tuscia, insieme ad altre associazioni, ha manifestato il proprio scontento contro una cattiva amministrazione, riportando sotto l’albero luminoso di piazza del Comune, gli stessi “pacchi” che gli sono stati propinati durante il 2015. La riforma della Buona Scuola, il Jobs Act, il bando europeo delle ex Terme Inps, il decreto salva banche, i tagli fatti a danno del riordino del soccorso e il referendum per l’acqua pubblica sono gli argomenti principali della contestazione.
Ogni 29 dicembre ci si organizza e si manifesta. L’anno scorso era per gli autisti della cooperativa Città Aperta, licenziati sotto Natale, e quest’anno è ancora questa cooperativa, a tenere banco, “dimenticandosi” di pagare più di quindici assistenti scolastiche del comune di Viterbo. Una storia che parte venticinque anni addietro, quando la cooperativa “Universo 3000” forniva assistenza nelle scuole. Qualche mese fa, la nuova gara d’appalto dei servizi sociali sull’assistenza scolastica viene vinta da Città Aperta. Le assistenti scolastiche, dopo una trattativa sindacale, vengono assunte dalla nuova cooperativa e continuano ad assistere gli studente con disabilità. Ma dopo alcuni mesi, Città Aperta, pur avendo vinto la gara, chiude bottega lasciando più di quindici assistenti senza stipendio. Ora, il loro futuro nessuno lo conosce, anche se la loro presenza negli istituti scolastici comunali è indispensabile.
A manifestare contro la riforma della Buona Scuola c’è il Coordinamento Scuole Viterbo. È di pochi giorno fa la notizia che l’Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità (Anp) in un corso di formazione sulla legge 107, che riguardava i dirigenti scolastici, ha sintetizzato in una serie di pagine informative le direttive per “indottrinare al meglio” i propri docenti. In una nota si legge che d’ora in avanti i dirigenti non “avranno più le mani legate” rispetto ai docenti contrastivi. In poche parole i docenti che contrastano la riforma, d’ora in avanti, potranno essere tolti di mezzo senza nessun appello. Naturalmente la specifica non è passata inosservata e i Partigiani della scuola pubblica hanno denunciato al Miur la visione dell’ANP, sulle prerogative connesse al diritto di vita o di morte dei docenti.
Emiliano Salcini per il Coordinamento Provinciale USB Vigili del Fuoco porta l’autoscala giocattolo del figlio e informa che d’ora in avanti questo sarà l’unico mezzo disponibile per accedere ai piani alti di un edificio perché l’autoscala in dotazione è fuori uso e non ci sono i soldi per ripararla. Inoltre, afferma Salcini: “Il parco automezzi nel viterbese è inefficiente. I nostri sono pezzi da museo e non si può fare economia sul soccorso. A Tarquinia qualche mese fa è bruciata una palazzina e l’autoscala si è presentata dopo molto tempo, visto che noi non ne disponiamo più di una . Siamo alle prese con gli effetti sciagurati del riordino. Dal 2012 si è attuata la politica di smantellamento del soccorso tecnico urgente, ridisegnando la presenza del corpo nazionale sul territorio non in base ad una “strategia di intervento,” ma in riferimento ad un risparmio di spesa”.
Iskra Tuscia combatte il nuovo modello del “lavoro gratuito”. L’Expo ha lanciato questa nuova moda che ha preso piede anche nella nostra città con Caffeina. Il così detto “volontariato” è a tutti gli effetti un lavoro subordinato e come tale dovrebbe essere pagato. Anche nella riforma della Buona Scuola gli studenti dovranno svolgere degli stage formativi non retribuiti presso le strutture pubbliche o private. In Italia ci sono più di 2,5 milioni di studenti, questo significa che ogni anno 200 milioni di ore di lavoro verranno regalate alle aziende con consecutivo licenziamento di personale stipendiato.
L’associazione Solidarietà Cittadina lascia il suo pacco sotto l’albero ricordando all’amministrazione comunale che il bando per la riqualificazione delle ex Terme Inps non è stato ancora redatto. Mesi e mesi di ritardi e rivalutazioni continuano a bloccare questo importante progetto per la città di Viterbo. Se ne parla tanto di rendere Viterbo una città termale ma nessuno, materialmente, pone le basi per la sua realizzazione.
In ultimo, il Comitato “Non ce la Beviamo” di Viterbo, dopo aver consegnato in Comune più di 3363 firme, aspetta, che lo stesso, decida come e quando attuare il referendum che chiamerebbe i viterbesi a pronunciarsi sulla gestione dell’acqua: pubblica o privata?