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Dacia Maraini, emozioni al Cubo Festival

Durante l'incontro splendida performance live di Sista Bramini e Camilla Dell'Agnola

Dacia Maraini al Cubo Festival

Dacia Maraini al Cubo Festival

Si respira aria di Cubo Festival in ogni angolo qui a Ronciglione. Una partecipazione corale, massiccia e sentita che permette la realizzazione di un qualcosa che è molto più di un semplice contenitore culturale, che pure non sarebbe impresa da poco. Tutti, secondo mezzi e capacità, hanno dato e danno qualcosa per permettere la riuscita dell’evento, anzi degli eventi che sono tanti e che occupano la giornata offrendo un panorama completo delle sei facce del Cubo: arti performative (musica, teatro, danza), arti visive (pittura, fotografia, disegno, computer grafica, arazzo e ricamo, video arte), arti plastiche (architettura, scultura, land art), cinema, letteratura e arti concettuali. Un caleidoscopio di iniziative in grado di soddisfare anche il palato più esigente. Tanto che si fa davvero fatica ad immaginare come cotanta offerta sia totalmente gratuita. Merito di quel vulcano di idee che risponde al nome di Italo Leali, coadiuvato da uno staff giovane ed efficiente, a cominciare dalla sorella Alessia.

Folta partecipazione per l'intervento della scrittrice

Folta partecipazione per l’intervento della scrittrice

Nel salone della Banca di credito cooperativo di Ronciglione, arriva un ospite di assoluto riguardo: Dacia Maraini, uno dei mostri sacri della letteratura italiana contemporanea. Scrittrice prolifica (dal 2004 è costantemente nella rosa dei candidati al Nobel…), ma anche autrice di testi teatrali, in una contaminazione di generi che testimonia della capacità di agire in profondità, sempre scavando nell’animo del genere umano. Si parla del suo ultimo libro “La bambina e il sognatore”, ma molto en passant, perché stavolta il tema della conversazione è altro: si parla di teatro nel senso più ampio del termine. “La scrittura teatrale – spiega alla folta ed attenta platea – ha una caratteristica essenziale, che nessun altro genere ha: è sempre attualità, non ha tempo definito, ma aderisce alla realtà anche quando si narrano vicende antiche e lontanissime. Sul palcoscenico una sedia da sola rappresenta tutte le sedie del mondo. Già nel cinema è diverso perché, avendo bisogno di una semplice seggiola, il regista chiederà immediatamente che abbia determinate caratteristiche, che sia perfettamente individuabile attraverso lo stile. A teatro, questo non accade. E neppure nella scrittura narrativa che, per essere compiuta, deve concretizzarsi attraverso episodi ben definiti e ben calati nel tempo. Non è difficile, date tali premesse, immaginare quale sia la potenza espressiva del mezzo teatrale”.

Alessandro Giovagnoli, sindaco di Ronciglione, con l'organizzatore Italo Leali

Alessandro Giovagnoli, sindaco di Ronciglione, con l’organizzatore Italo Leali

“E infatti – continua Dacia Maraini – fra attore e pubblico si crea un filo invisibile, ma potentissimo. Chi sta sul palco percepisce immediatamente se, dall’altra parte, c’è accettazione e disponibilità all’ascolto. Quando questo avviene, dà il meglio di sé, recita con totale partecipazione. Ma lo stesso discorso vale anche per gli spettatori che si rendono subito conto se quella è una semplice recita, magari alla centesima replica, o se invece l’immedesimazione attore-personaggio è riuscita”.

E la tv? E i social network? La scrittrice ne ha per entrambi: “Sono falsi e impersonali”. Magari verrebbe da aggiungere che non hanno anima. “Pensate alla politica e al suo modo di comunicare – sottolinea – che non ha più contatto diretto. Prima si usavano i comizi durante i quali l’oratore si confrontava dal vivo con dieci, cento, migliaia di persone. Che potevano applaudire o fischiare o contestare, magari anche tirare pomodori. Oggi il dibattito è finto, esclusivamente televisivo dove uno o più di uno parlano, fingono di litigare, ma senza avere un’idea precisa di che cosa realmente vuole o pensa la gente”. Facebook, Twitter e compagnia? “Mezzi potenti, ma sempre lontani dal confronto diretto”.

La performance di Sista Bramini (a destra), accompagnata da Camilla Dell'Agnola

La performance di Sista Bramini (a destra), accompagnata da Camilla Dell’Agnola

C’è al fianco della scrittrice un esempio concreto di comunicazione diretta: Sista Bramini, di lontanissime origine ronciglionesi, attrice e regista, fondatrice della compagnia O Thiasos e leader del cosiddetto “teatro di natura”, quello che non ha bisogno di teatri, scenografie, allestimenti perché utilizza semplicemente i palcoscenici naturali: boschi, rocce, corsi d’acqua…”E per favore non dite location, che è un termine che odio: parola di Dacia Maraini. L’incontro si conclude con una performance live, dedicata alla rievocazione del mito di Atteone, abile cacciatore trasformato in cervo da Diana perché aveva avuto la sfortuna di vedere nuda la dea.

Sista Bramini, accompagnata dalla viola e dalla voce di Camilla Dell’Agnola, sale sul tavolo: ci sono solo due sgabelli e il leggio per lo spartito. Entrambe sono a piedi nudi. Non c’è bisogno di altro per entrare in un mondo fantastico, lontano alcune migliaia di anni, eppure così attuale, così presente, così vivo… Potenza del teatro e di chi sa farlo con l’anima.

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