Mai, come in questo momento storico, una tale ricorrenza può essere tanto gradita. In fondo si sente parlare ovunque di ritorno alle terra, di ripartenza dall’agricoltura, di abbandono dei sistemi attuali in favore delle pratiche antiche, di agricoltura (appunto) quale mezzo per uscire o per aggirare la crisi. Ecco, proprio nel 2015 e in questo largo marasma collettivo, l’istituto Tecnico agrario di Bagnoregio compie 70 anni di vita.
Correva il 1945, contesto buio. La “Regia scuola” veniva sostituita dal “Fratelli Agosti”. Che, tanto per ricordarlo, sarebbero Domenico Adolfo e Giovanni, benefattori locali. Due anime capaci di donare tutti i loro averi all’asilo infantile, all’orfanotrofio, e proprio all’Agrario.
Da allora, di dentro a quelle mura, tirate su lungo quel serpentone stradale che da Bagnoregio conduce a Civita, si sono susseguite migliaia di storie differenti e parallele. Centinaia di classi, di studenti, di prospettive, di vite.
Questo sabato si renderà onore alla storia, alla loro storia, con un festeggiamento globale e commosso.
L’appuntamento è previsto di dentro all’auditorium Taborra. L’intento, nobile e giusto, e quello di brindare ad una delle realtà più importanti d’Italia. Capace di trascinare anche il capoluogo viterbese, quando (negli anni a seguire) venne istituita l’omonima facoltà universitaria.
Insieme al blocco dirigenziale saranno presenti personaggi illustri che hanno gravitato attorno all’Agosti.
Alle 17 aprirà i lavori il sindaco Francesco Bigiotti. A seguire toccherà al dirigente scolastico, e poi si susseguiranno gli interventi di ex allievi, ora professori e noti esponenti della società civile.
Non mancherà infine il più consueto degli ospiti d’onore: Riccardo Cotarella, patron della Cantina Falesco, presidente dell’Asso-enologi, ed enologo locale di fama mondiale.
Chiuderà l’appuntamento il brindisi offerto dalla Coldiretti.
E buon compleanno, istituto Agosti.