Hanno firmato praticamente (e simbolicamente) tutti: Argo, Fuffi, Toby, Whisky, Virgola, Macchia, Nerina, Olga, Carletto e via dicendo. Lo hanno fatto lo scorso 25 novembre. In modo unito, coeso. Un nero su bianco inequivocabile, insomma. E poco importa che i protagonisti non siano dotati di pollice opponibile. A scrivere il loro nome ci sono riusciti comunque. Va a capire come.
La loro missiva, bella carica di contenuti, è stata portata direttamente sulla scrivania del sindaco di casa, Leonardo Michelini (magari approfittando dell’aiuto di un amico piccione-viaggiatore).
E questo, sintetizzando, è il messaggio: “Vista la delibera del Consiglio n. 45 del 23 aprile, relativa all’approvazione della consulta per il benessere animale, le associazioni animaliste e zoofile chiedono e sollecitano di avviare l’iter necessario per istituire la sopra citata consulta. Regolamentata dall’articolo 4 della delibera comunale n. 13 del 4 febbraio 2011, che istituisce le consulte comunali, che prevede mediante un avviso pubblico di individuare le associazioni che vorranno farne parte. La richiesta è motivata dal fatto che, nonostante l’approvazione della stessa, a oggi non è stata riconosciuta l’importanza della partecipazione attiva delle associazioni suddette sul territorio. Confidando in un riscontro positivo, cordialmente salutiamo”.
E in calce forse c’erano anche qualche “miao”, “bau”, “cip-cip” e versetti simili.
Bene. Un po’ di tempo è ormai passato (anche se in politica e in burocrazia probabilmente si utilizzano orologi diversi). Cerchiamo di capire come stanno le cose a dicembre.
“Undici associazioni inviano un sollecito al sindaco – apertura – per avviare al più presto l’iter necessario per istituire la consulta per il benessere animale”.
Non pare sia cambiato poi molto, stando alle dichiarazioni. Che così proseguono. “È questa un’esigenza pressante, visti i continui casi di abbandono sul territorio, le sterilizzazioni nei canili comunali che al momento sono ferme al palo e che stanno provocando gravidanze indesiderate, e l’urgenza di creare una rete di soggetti che conoscono la realtà locale e i suoi problemi, da sottoporre all’attenzione dell’amministrazione comunale”.
Insomma, ancora una volta gli ingranaggi amministrativi son bloccati, se non direttamente fermi. In uno scenario che oltre ad essere pericoloso da un punto di vista etico, comporta inevitabilmente anche una bella spesa. Già, perché se qualcuno se lo fosse dimenticato, ogni bestiolina raccolta e portata in strutture pubbliche, costa.
Parola di Ciuffo e degli altri, in branco.