Il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 è frutto di un intenso lavoro svolto in questi anni. All’assessore Ricci e ai presidenti delle commissioni agricoltura e affari comunitari, Ciarla e Petrassi, va il ringraziamento per aver agevolato il confronto tra Giunta e Consiglio regionale, coniugando le esigenze dell’istituzione con quelle dei territori, su un ambito tanto delicato. Il nuovo Psr copre un settennato che si concluderà nel 2020 ma in realtà, grazie all’applicazione della politica “N+3” produrrà i suoi effetti fino al 2023, con ricadute significative per i nostri agricoltori per un arco temporale più lungo.
Parliamo, infatti, di un investimento rilevante: 780 milioni di euro destinati a sostenere l’innovazione, la competitività dei sistemi produttivi, le filiere organizzate, le start up consentendo anche i nostri giovani di potersi riavvicinare alla terra come opportunità di investimento e nuova occupazione facendo affidamento su un supporto finanziario regionale di partenza pari a 70mila euro.
Tutti abbiamo contribuito a costruire il nuovo Psr guardando all’efficienza e alla qualità degli interventi, con un occhio particolarmente attento alle nuove generazioni; l’auspicio è che entro la fine dell’anno si proceda all’attivazione dei bandi per i quali si riunirà il 4 dicembre il Comitato di sorveglianza del Psr e a tale proposito mi auguro che Zingaretti voglia chiarire la fastidiosa e pretestuosa questione dell’inserimento di un rappresentante degli interessi Rom nel Comitato, una provocazione gratuita di cui davvero non si sente l’esigenza.
Daniele Sabatini
Capogruppo Ncd alla Regione Lazio