Che Cubo, ragazzi. La terza edizione del festival culturale ronciglionese è alle porte. Si comincia il 4 del prossimo dicembre, e si tira avanti fino all’8.
In totale saranno cinquanta gli eventi, più qualche extra racimolato nelle ultime giornate. Racchiusi in sei macro-aree, che poi accorpandole formano proprio il solido. Il festival solido, a dirla tutta. Che cresce di anno in anno, grazie ad una partecipazione collettiva capace di coinvolgere l’intero paese.
E proprio su questo aspetto ha deciso di soffermarsi il sindaco di casa, Alessandro Giovagnoli: “Il Cubo non ha solo il merito di aver reso Ronciglione un punto di riferimento a livello nazionale – spiega – ma ha anche quello di aver insegnato cosa vuol dire fare cultura dal basso. Racchiude in sé infatti lo spirito d’iniziativa dei cittadini, la loro arte nelle diverse espressioni, la voglia di dare un contributo alla spinta della città”.
Un esempio lampante di quanto appena detto è #uncuboalcubo. Per l’edizione 2015 si è deciso di creare un’opera collettiva. Ognuno porta il suo piccolo (o grande) Solido, al fine di riempire il centro storico. Determinanti, a tal proposito (e non a caso), saranno i lavori dei bambini. “Il festival è un esempio per le nuove generazioni – prosegue il primo cittadino – I piccoli, che hanno vissuto la prima edizione all’età di sette anni, ora ne hanno dieci e stanno crescendo con un modo di fare cultura ed un modello di collaborazione che arricchisce la loro crescita ed allarga la loro visuale. Il mio augurio è che possano essere un domani, grazie a manifestazioni come questa, cittadini migliori e consapevoli dell’importanza che la cultura riveste nella società”.
Ad aiutare i cuccioli a crescere, e con consapevolezza, stavolta ci saranno grandi nomi ed enormi conferme: Dacia Maraini, Paolo Villaggio, Anna Fendi, Matteo Viviani, Ugo Gregoretti, Paolo Crepet, Marco Risi, Maurizio Donadoni e Gero Grassi. Al loro fianco professori universitari e artisti provenienti da tutta Italia. E poi, mostre, conferenze, concerti, spettacoli teatrali, performance artistiche e artisti di strada.
“Un grazie agli organizzatori – chiude Giovagnoli – A quanti hanno dato il loro contributo, e a quanti decideranno di venirci a trovare”.