Ci sono le condizioni per chiudere una dura vertenza se da parte dell’industria e della distribuzione commerciale ci sarà la stessa sensibilità dimostrata dalla Coldiretti, che ha sospeso momentaneamente la mobilitazione degli allevatori di fronte alla drammatica strage di Parigi, mantenendo sempre aperto il negoziato. Il tema è il prezzo del latte, ritenuto dai produttori non remunerativo perché agli attuali non copre nemmeno i costi vivi.
Per Coldiretti, che ha lavorato senza sosta in questi giorni per arrivare presto ad una soluzione sostenibile per il prezzo del latte alla stalla, ora l’accordo è più vicino. “Serve senso di responsabilità dell’intera filiera per non alimentare nuovi scontri – sottolinea Coldiretti Viterbo – in un momento particolarmente difficile per il Paese che deve affrontare l’emergenza terrorismo”. “La decisione di non continuare le manifestazioni in un momento delicato per tutti come quello che stiamo vivendo dopo i drammatici eventi di Parigi – interviene il presidente di Coldiretti Viterbo, Mauro Pacifici – è stata fatta nel rispetto di tutti e contiamo che questo venga preso in considerazione da chi terrà in mano il negoziato” .
“Ci auguriamo – aggiunge l’associazione agricola – che non venga persa l’occasione per tornare ad investire sul latte, sulle stalle e sul territorio italiano proprio nel momento in cui la ripresa dei consumi, dell’economia e dell’occupazione fa ben sperare anche per l’agroalimentare che è la principale voce di spesa dei cittadini”.
Va ricordato anche che il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina è intervenuto sulla questione sostenendo che “stiamo lavorando intensamente per fare in modo che le prossime ore siano di svolta per la difficile situazione del settore lattiero italiano. Noi partiamo innanzitutto dalla tutela dei nostri allevatori e dallo sviluppo di nuove relazioni positive nel comparto, accanto all’impegno consistente del ministero e del governo, occorre un’assunzione di responsabilità dell’intera filiera e un vero e proprio patto d’azione chiaro tra produttori, trasformatori e mondo della distribuzione. Ci sono le condizioni per un lavoro utile a tutto vantaggio dell’intero comparto che deve unirsi di più anziché dividersi e indebolirsi”.
“Quando era il momento per far sentire la nostra voce siamo scesi in prima fila, poi c’è stato il momento di farsi da parte per non intralciare il lavoro della sicurezza mondiale – conclude il direttore di Coldiretti Viterbo Ermanno Mazzetti – ora ci aspettiamo una chiusura degna della questione dei prezzi del latte per rispetto del lavoro dei nostri imprenditori e dei consumatori”.