Credevo di volare e non volo. Non c’è nulla da fare, nonostante cambi di tecnico e di modulo, questa Viterbese proprio non va. Al di là di qualsivoglia giustificazione ci si sforzi di voler trovare per forza – che poi sarebbe anche ora di smetterla con la ricerca degli alibi e di iniziare invece ad essere più onesti nelle analisi delle gare – la squadra non segna, non corre, non costruisce, gioca male e si trova ancora in una posizione di classifica decente solo perché ha una difesa tonica e rocciosa che sta tenendo bene. Non è un caso se capitan Scardala e i colleghi di reparto, portiere compreso, sono sempre i migliori in campo a detta di tutti gli spettatori e gli addetti ai lavori.
Come ha sottolineato lo stesso patron Piero Camilli, è dalla cintola in su che le cose non vanno. Anzi, vanno ma vanno male. Malissimo. Centrocampo abulico e attacco sterile. Da mettersi le mani nei capelli. In entrambi i casi si tratta di una situazione paradossale, visti i nomi che girano nei due reparti. Però i risultati non arrivano e che ormai a breve giro di posta una rivoluzione che riguarderà mezza squadra è una certezza, non più solo una speranza dei tifosi. E mentre tra questi c’è chi fa la novena affinché per ritrovare la via della porta davvero si concretizzi quella che per ora è solo un’indiscrezione di mercato, e cioè il passaggio del Tanque Matiaz Vegnaduzzo dalla Flaminia alla Viterbese, la sensazione è che a via della Palazzina stiano già pensando a questo ma anche ad altro. “Bisogna tenere botta” è il passaparola gialloblù degli ultimi giorni: approfittare, cioè, di un campionato senza padroni per non perdere terreno rispetto alle prime file, puntando sui rinforzi per cominciare la risalita. Ormai è chiaro, infatti, che così com’è la Viterbese non dà l’idea di poter competere davvero per la vittoria finale.
Attenzione, però, a caricare il mercato di troppe aspettative: la Viterbese gli uomini per fare la differenza ce li avrebbe già, ma la loro resa al ribasso è quasi sconvolgente. Anche chi è partito bene sembra ora aver subito una regressione nell’intensità di gioco, nella voglia, nella determinazione. A questo punto lo scialbo andamento gialloblù non è più neanche una questione tecnico-tattica, ma di carattere. Sul mercato servirà soprattutto prendere gente in forma, motivata e grintosa, e liberarsi di chi queste caratteristiche non le ha. Altrimenti cambiando solo l’ordine degli addendi purtroppo non cambierà neanche il risultato.
Viterbese, mal d’attacco (e di centrocampo)
Tuona Camilli: "Dalla cintola in su le cose non vanno". E arriva il mercato...
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