Nell’era della social-politica, la Legge di stabilità è stata varata al grido di #Italiacolsegnopiù, l’hashtag diffuso dal Premier 2.0 Renzi il 15 ottobre scorso, al termine della riunione del Consiglio dei ministri che ha varato la manovra di finanza pubblica. La promessa renziana è di tagliare le tasse per famiglie e imprese. Ma bisogna fare i conti con i vincoli europei del patto di stabilità: così, per anticipare al 2016 il taglio dell’Ires per le imprese, occorre aspettare il via libera di Bruxelles.
In attesa di scoprire tutti i dettagli della manovra economica che vale tra i 27 e i 30 miliardi, i titoli annunciati dal premier toccano direttamente la vita degli imprenditori e recepiscono parte delle sollecitazioni avanzate da Confartigianato e da Rete Imprese Italia.
“Una manovra che vuol ridurre il peso delle tasse – commenta Andrea De Simone, direttore di Confartigianato imprese di Viterbo – e che arriva con un perfetto tempismo da pre-elezioni amministrative di primavera”. I dispositivi varati sembrano aver imboccato la strada per allentare la morsa che attanaglia artigiani e piccole imprese: oltre ad evitare l’aumento dell’Iva, si prevede infatti l’incremento della franchigia Irap, la revisione del regime forfettario dei “contribuenti minimi” e la possibilità di recuperare immediatamente l’Iva sui crediti insoluti.
Ancora, arriva la conferma di una misura chiesta a gran voce da Confartigianato per i buoni risultati prodotti in questi anni sul settore delle costruzioni: si tratta del bonus per le ristrutturazioni edili, mobili compresi, e la riqualificazione energetica degli edifici. Positivo anche il piano di super ammortamento per favorire gli investimenti delle imprese in macchinari.
Un altro capitolo che sta a cuore agli imprenditori riguarda il lavoro: su questo fronte arriva la conferma dell’esonero contributivo per incentivare le assunzioni o le trasformazioni a tempo indeterminato, anche se con una quota progressivamente ridotta.
Si aspettano, dunque, interventi finalmente positivi per il 2016, ma all’appello continuano a mancare provvedimenti di grande importanza e che le piccole imprese aspettano da tempo: a cominciare dalla deducibilità totale dell’Imu sugli immobili strumentali. Soprattutto va attuata quella parte di Delega fiscale, rimasta in sospeso, che darebbe alle imprese soggette ad Irpef la possibilità di tassare ad aliquota proporzionale Ires gli utili non prelevati perché reinvestiti in azienda (la nuova “Iri”) e ai soggetti in contabilità semplificata l’opportunità di pagare le tasse solo dopo l’incasso delle fatture.
“A giugno – precisa De Simone – il Governo si era impegnato ad inserire queste misure proprio nella legge di Stabilità. Una promessa ribadita anche in questi giorni e che, nell’ottica della riduzione delle tasse, deve essere mantenuta. Questi interventi devono essere ottenuti se davvero si vuole alleggerire il carico che pesa sulle nostre imprese”.