Il giorno dopo l’esonero di Stefano Sanderra (e l’allontanamento, il secondo in tre anni, del direttore sportivo Luci) la Viterbese si ributta con entusiasmo nel totoallenatore. E’ una corsa a due, tra Massimo Morgia e Fabrizio Ferazzoli. Il primo, già contattato in estate prima di scegliere Sanderra, è una garanzia: 63 anni, romano ma giramondo come tutti quelli che fanno questo mestiere, è reduce da due campionati vinti a Pistoia e a Siena. Piero Camilli ha smentito che possa essere lui: “L’ho incontrato questa estate, ma il problema resta: ha uno staff troppo numeroso, chi è il Mourinho della serie D?”. Eppure sembrerebbe l’uomo giusto per prendere in mano la squadra e portarla a lottare per la vittoria e dunque la promozione, prima che sia troppo tardi. Quello dei costi, comunque, resta un ostacolo molto serio. Crescono perciò le quotazioni di Fabrizio Ferazzoli, già visto qui l’anno scorso nella parte centrale della stagione e apprezzato per il suo stile di gioco, prima dello sciagurato allontanamento per affidarsi all’incerto abruzzese Ianni. Dopo l’esonero di Ianni Ferazzoli era stato chiamato (la famiglia Camilli lo stima moltissimo) ma non si trovò un accordo e fu richiamato Gregori per il finale di campionato e i playoff. Ora potrebbe tornare di moda la questione, e forse le due parti si incontreranno già oggi. Staremo a vedere.
Sabato si va a Nuoro, poi il derby con la Flaminia e quell’altro – dei nervi e dei sentimenti – col Grosseto. Tre settimane e si capirà se la stagione svolta o se sarà meglio andare al cinema.
Viterbese – Castiadas 2-1
Viterbese (4-3-3): Pini; Pandolfi, Pomante, Dierna, Pacciardi (23pt Perocchi); Dorigatti, Nuvoli, Dorigatti (17st Addessi); Oggiano, Romeo, Neglia (32st Belcastro). A disposizione: Mastropietro, Scardala, Pace, Nohman, Boccardi, Cuffa. Allenatore: Stefano Sanderra
Castiadas (4-4-2): Pioli; Provenzano, Pinna (29st Coquin), Bruno, Coreddu (20st Frau); Migoni, Usai A., Piras, Berardi; Mayer Santos, Porru. A disposizione: Dessalvi, Orrù, Piras, Usai S., Anedda, Marongiu, Tosi. Allenatore: Andrea Picarreta
Arbitro: Tolve di Salerno (Caso – Montagnani)
Marcatori: 10pt Giannone su rig. 27pt Romeo, 31st Coquin
Note. Ammoniti: Perocchi, Belcastro e Romeo (V), Frau, Usai, Mayer Santos, Pinna e Provenzano (C). Angoli: 2-2. Spettatori: 500 circa. Recupero: 2pt – 5st
LE PAGELLE
Pini 6 Dopo un primo tempo in cui si è goduto l’Arena di Giletti via Tablet, alla mezz’ora della ripresa è costretto a staccare tutto e a volare per deviare una capocciata di Mayer. Responsabilità sul gol dell’1-2, resta flippato da quel flipper in area, va in tilt e gli bruciano pure il gettone.
Pandolfi 6 Soldatino sul fronte destro, senza nemici di fronte e senza troppa voglia di andare all’assalto con la baionetta.
Pomante 7 Scontata la squalifica il Poma si regala un esordio da leader della difesa, subito affiatato con Dierna ed efficace specie quando, nel finale, la palla scotta. Una buona notizia in un pomeriggio autunnale di mezza tristezza.
Dierna 6.5 Meglio, molto meglio, delle puntate precedenti. Si vede che migliora la sceneggiatura, si vede che il cast s’arricchisce (con Pomante): peccato che non si possa scaricare l’intera serie per vedere come va a finire la stagione…
Pacciardi s.v Ventitre minuti prima di salutare per un guaio fisico, probabilmente muscolare. (dal 23pt Perocchi 6 Si presenta mirando la traversa e centrandola in pieno, poi torna nei ranghi con la consueta diligenza.
Giannone 6.5 Rigore perfetto, assist su calcio d’angolo per la meraviglia di Romeo, cosa manca? Il caffè e l’ammacaffè?
Nuvoli 5 In calo, rispetto alla (presunta) buona prestazione di domenica scorsa a Sassari. Senza dissuasore la ztl del centrocampo non funziona.
Dorigatti 6 Si alterna con Neglia sulla sinistra, una volta avanza lui e un’altra Samuelino. Niente d’eccezionale, certo, soprattutto per chi pensa che un calciatore brasiliano debba essere tutto pailettes, perizoma e capirinha. (dal 17st Adessi s.v. Mezz’ora tutt’altro che tranquilla, ma sopravvive)
Oggiano 4.5 Il male oscuro che affligge il Robben della Gallura resta, appunto oscuro.
Romeo 7 Romeo, perché sei tu Romeo? Del gol da urlo s’è già detto – eccolo, il ladro di biclette -, poi altra roba sparsa, tra cui dribbling e tocchi di fino. Sta crescendo fisicamente, perché la qualità non si discuteva. Paragone: un Saraniti meno farfallone.
Neglia 6 Partita di sacrificio, nel ruolo di mezzala già interpretato l’anno scorso senza tra l’altro stupire più di tanto. Come quindici metri di differenza cambiano un giocatore, in peggio. (32st Belcastro s.v. Un quarto d’ora e un’ammonizione aggratis)