Venerdi scorso a Marta i pescatori del Lago di Bolsena, insieme a Slow Food, patrocinati dal Comune e dalla Pro loco di Marta, hanno messo in tavola la Biodiversità ittica lacuale. I pesci di lago hanno avuto una serata di meritata notorietà, cucinati alla maniera dei pescatori che per l’occasione hanno vestito i panni dei cuochi, permettendo ai presenti di degustare un prodotto locale sapientemente preparato. Coregone, anguilla, persico sole, tinca: dall’antipasto, al primo, al secondo, con contorno di fagioli del purgatorio, finocchio selvatico e menta ad aromatizzare i cibi, abbiamo assaporato gusti che sempre più raramente portiamo sulle nostre tavole e che le nostre abitudini alimentari hanno abbandonato, interrompendo così quel flusso di conoscenze che, così come accadeva per il lavoro dei campi, anche in cucina venivano tramandate da una generazione all’altra. In una serata trascorsa all’insegna del buon cibo i pescatori hanno condiviso con gli intervenuti le specie di pesci che il Lago di Bolsena offre e le ricette più appropriate per degustarli: hanno regalato biodiversità biologica e dei sapori e biodiversità di saperi. Slow food è stato il supporto dell’iniziativa e il tramite dell’evento che è servito a sostenere alcuni progetti che Slow Food sta portando avanti: Orto in Condotta e Terra madre Giovani – We feed the Planet. Quest’ultimo, in particolare, è un progetto ambizioso che si ripromette di portare all’interno dell’Expo 2015 i giovani contadini provenienti da tutto il mondo poiché, come si legge nella presentazione del progetto elaborata dallo stesso Slow Food, sono loro che più di chiunque altro sono meritevoli di essere portati all’attenzione di Expo perché nessuno meglio di loro è in grado di raccontare come nutrire il Pianeta e di assumersi questo compito nei prossimi anni. Per favorire questo processo, Slow Food ha attivato un meccanismo di raccolta fondi sul web e un nutrito gruppo di Parlamentari ha già aderito alla iniziativa. Expo 2015 si arricchirà così di contenuti che si affiancheranno ai tanti spunti già acquisiti grazie alle iniziative che si sono svolte in questi mesi, di cui sono stati protagonisti i territori, gli agricoltori, le agricolture, il cibo, la biodiversità e le buone pratiche. Anche il territorio dell’Alta Tuscia ha dato il proprio contributo ad Expo così come da sempre sta dando il proprio contributo al mantenimento della biodiversità, vegetale e animale. Il lavoro che tanti agricoltori, allevatori e pescatori, accanto a molte Istituzioni, stanno portando avanti è lungo e, come le buone pratiche messe in atto, deve essere condiviso e correttamente tramandato.
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