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Talete, il centrodestra punge Bonori: “Sapeva”

FdI e Fi chiamano in causa il presidente dimissionario. Che replica

Giuseppe Talucci Peruzzi, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia

Giuseppe Talucci Peruzzi, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia

Mentre il presidente della Provincia Mauro Mazzola annuncia a breve la designazione di un nuovo consiglio d’amministrazione, tecnico, per Talete, infuria la discussione politica. Con il centrodestra che, per bocca dei coordinatori provinciali di Forza Italia, Dario Bacocco, e di Fratelli d’Italia, Giuseppe Talucci Peruzzi, dedica qualche pensiero poco affettuoso al presidente uscente (dimissionario) della società, Stefano Bonori.
“I conflitti interni al Pd, che appaiono chiari dalle parole e dai toni usati dal presidente Bonori nella conferenza stampa di lunedì non possono e non devono causare danno alla società Talete, ai suoi dipendenti ed ai cittadini – scrivono Bacocco e Talucci Peruzzi – I problemi della Talete vengono da lontano, dai primi anni di attività, e Bonori li conosceva molto bene, visto che negli anni passati ha esercitato il controllo analogo sull’operato della società avallando l’approvazione dei bilanci precedenti. Ora ci viene a dire che lui, e solo lui, ha agito correttamente e in maniera trasparente, paventando presunte e non meglio specificate pressioni dirette a condizionare il risultato del bilancio, senza però fare chiarezza e lasciando un alone di dubbio dannoso alla stessa società. Alcuni mesi fa, in tempi non sospetti, dopo le dichiarazioni del presidente della Regione Zingaretti in favore di Acea, già avanzammo con timore in consiglio provinciale l’ipotesi dell’ingresso del privato nella gestione del servizio idrico; ora questi conflitti, o presunti tali, sorti nel centrosinistra sembrerebbero proprio favorire l’acquisizione da parte di un colosso privato della società Talete, a tutto danno della volontà che gli italiani hanno espresso nel referendum sull’acqua pubblica, e dei cittadini che rischiano di vedere ulteriormente aumentate le bollette per garantire un utile a questa società”. Il conflitto interno al Pd, vero o presunto che sia, riguarda naturalmente le due componenti principali del partito, almeno sul territorio viterbese: l’ala fioroniana, popolare, e quella panunziana, più mancini.

Lavoratori Talete in apprensione

Lavoratori Talete in apprensione

C’è poi la questione bilancio: “In realtà alcuni dubbi sul bilancio a noi rimangono – dicono Bacocco e Talucci Peruzzi – Ad esempio, perché è stato interamente cancellato il credito di circa 1,8 milioni di euro che la Talete ha verso il Comune di Viterbo? E perché il sindaco Michelini invece di pontificare chiedendo agli altri sindaci sacrifici ed impegni economici non riconosce i propri debiti? Per non parlare della Regione Lazio che ancora è latitante nell’approvazione della legge di riforma degli Ato regionali che potrebbe favorire il nostro territorio, orograficamente svantaggiato e purtroppo interessato dalla problematica relativa alla vicenda arsenico”.

La replica di Bonori è a stretto di giro di posta, posta elettronica: “Sono stato da sindaco membro della consulta d’ambito, organismo politico composto da dieci sindaci e dal presidente della Provincia o suo delegato, dal 2003 al 30 marzo 2010.La consulta d’ambito è una struttura che esercita, insieme ai tecnici dei comuni e della provincia, il controllo analogo. Durante i sette anni da membro della consulta ho sempre partecipato e approvato i bilanci, dal 2004 al 2009, sempre presente. Nel 2010 ho smesso di essere il sindaco di Bomarzo e quindi anche il membro della consulta d’ambito di Talete. In quell’anno il bilancio di Talete è tornato in attivo: più 11.553,00 (da assemblea dei soci del 3 maggio 2010)”.

Intanto, c’è da segnalare che una rappresentanza sindacale dei lavoratori di Talete esprime preoccupazione per l’eventuale (quanto probabile, calcolatrice alla mano) fallimento della società e l’avvento di un soggetto privato.

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