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Imu agricola, dal 2016 non si paga più

Annuncio di Renzi all'assemblea Coldiretti. Sabatini: "Imposta iniqua: era ora"

Una delle tante proteste contro l'Imu agricola

Una delle tante proteste contro l’Imu agricola

Il palcoscenico è quello ideale: assemblea della Coldiretti a Milano (tema dell’incontro “Europa, svegliati”). Il premier Renzi arriva e annuncia quello che tutti gli intervenuti vogliono sentirsi dire: dall’1 gennaio del prossimo anno, l’Imu agricola sarà cancellata. Boato. Se l’impegno sarà mantenuto (condizionale sempre necessario quando si parla di soldi da incassare da parte dello Stato), si metterà fine ad un’odissea che ha impegnato agricoltori e organizzazioni in una dura battaglia. Già perché l’Imu agricola è stata un’imposta concepita male e applicata ancor peggio, se è possibile. Non è concepibile tassare uno strumento di lavoro (è come se un meccanico dovesse pagare le imposte su pinze e tenaglie…); si tratta di un bene già soggetto a tassazione tramite i redditi dominicali e poi non si tiene conto di quanto aleatorio possa essere il lavoro nei campi (basta una grandinata a rovinare un’annata intera). Per di più, l’applicazione dell’Imu agricola è avvenuta applicando classificazioni Istat di alcuni decenni fa. Con disparità e ingiustizie clamorose: basti pensare al caso di San Lorenzo Nuovo, unico comune su 8 della Comunità montana di cui fa parte, in cui si paga, mentre gli altri 7 sono esentati. Incredibile.

Agricoltori in piazza contro l'Imu agricola

Agricoltori in piazza contro l’Imu agricola

“L’abolizione dell’Imu agricola, annunciata per il primo gennaio 2016 – interviene Daniele Sabatini, capogruppo Ncd della Regione Lazio – sana un’ingiustizia nei confronti di tanti imprenditori agricoli. Un’imposta iniqua piombata sulle aziende dall’oggi al domani, in modo unilaterale e scriteriato, contro cui giustamente si è levata una dura protesta che ho condiviso sul territorio insieme alle associazioni e agli agricoltori. Vedremo se dalle parole si passerà seriamente ai fatti, non vorremmo tra qualche mese dover assistere a facili ripensamenti. La cancellazione dell’Imu agricola è un atto necessario a fronte di un comparto già duramente provato dalla crisi e che ha bisogno di essere sostenuto e non vessato”.

Intanto, restano i problemi legati ai mancati incassi da parte dei Comuni relativamente al 2014 e al 2015. Lo Stato si è portato avanti togliendo alle amministrazioni comunali tutto il gettito previsto; in realtà in cassa è entrato molto meno. Con problemi molto seri per far quadrare i bilanci. Chi restituirà ai comuni i mancati introiti? E quando? Come ci si comporterà con chi non ha pagato il dovuto? Non si sa. Appuntamento al prossimo annuncio.

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