Nutrire il pianeta, dice il motto di Expo. E perché non nutrire anche la legalità? Si intitola proprio così – Nutrire la legalità – il progetto del Comune di Viterbo, in collaborazione con Coldiretti, che si è aggiudicato un bando di 15mila euro pubblicato dall’Arsial, l’agenzia regionale di innovazione e sviluppo dell’agricoltura, proprio sui temi di Expo2015.
L’idea dell’assessore all’Agricoltura e all’Expo Giacomo Barelli, elaborata con gli esperti della Coldiretti, è questa: creare dei percorsi rivolti di educazione e informazioni, per le aziende e per i consumatori, sulla lotta alla criminalità organizzata nel settore agroalimentare e allo stesso tempo sulla promozione dei prodotti veramente made in Italy. Due obiettivi attualissimi, visto che le agromafie sono purtroppo una realtà e che la diffusione del falso made in Italy, o del cosiddetto italian sounding (prodotti che sembrano italiani nel nome, ma non lo sono di fatto) imperversano all’estero e non solo. E dunque: il percorso della filiera agricola, delle tradizioni, della tipicità come stimolo per l’economia, per l’occupazione e per l’ambiente.
“Un’attività coerente con i temi di Expo – dice Barelli – e che ci può permettere di diffondere una cultura che valorizzi gli elementi distintivi dell’agricoltura locale e che possa sviluppare anche rapporti di collaborazione con altri soggetti del territorio per aumentare l’informazione e assistere i consumatori”. Fondamentale anche l’apporto di Coldiretti, che dal canto suo ha istituito un osservatorio sulla criminalità organizzata nell’agricoltura e nel sistema agroalimentare il cui comitato scientifico è guidato dall’ex procuratore nazionale antimafia Giancarlo Caselli.
Questo il progetto, che ha soddisfatto i requisiti dell’Arsial e si è aggiudicato il bando e 15mila euro. Presto la partenza.