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Piccoli ospiti all’Avad di Tarquinia

Bambini ucraini e saharawi accolti dall'associazione di volontari

I bambini ucraini e saharawi a Tarquinia

I bambini ucraini e saharawi a Tarquinia

Sono ospitati in questi giorni nell’ostello della pace e della solidarietà nel Mediterraneo, struttura di accoglienza gestita dall’Associazione Volontari Assistenza Disabili a Tarquinia Lido. Si tratta di otto bambini provenienti dalla città di Chervonograd, della regione di Lvov in Ucraina, e di undici piccoli nord africani giunti dalla città di Auserd e appartenenti al popolo Saharawi. Piccoli che fuggono dalla guerra, da situazioni famigliari disagiate, da logiche internazionali che dividono in due popolazioni e  territori.

“Siamo un popolo dimenticato da tutti – dicono gli adulti che accompagnano i bambini del Saharawi – nel 1975, con gli accordi di Madrid, la Spagna cedette la sua colonia, il Sahara Occidentale, a Marocco e Mauritania. Nel 1979 c’è stato un accordo con la Mauritania, mentre il Marocco ha costruito otto muri lunghi 2.720 chilometri che tagliano in due la nostra terra. Chiediamo lo svolgimento di un referendum per l’autodeterminazione, affinché il nostro popolo sia finalmente riunificato e possa decidere democraticamente del proprio futuro.” Il Sahara Occidentale, in gran parte desertico, é ricco di risorse minerarie ed è proprio sullo sfruttamento di questi giacimenti che ruota la tragedia delle tribù Saharawi, che nel 1976 hanno costituito la Repubblica Araba Saharawi Democratica, dal 1982 stato membro dell’Organizzazione dell’Unità Africana. I bambini Saharawi, oltre a trascorrere le vacanze in Italia ospiti di vari Comuni e associazioni, sono stati sottoposti a controlli medici e per uno di loro è prevista nei prossimi giorni un’operazione chirurgica presso l’ospedale “Gemelli” di Roma.

I bambini ucraini, ormai da diversi anni sono ospitati a Tarquinia Lido. La loro situazione si è aggravata con lo scoppio del conflitto che ha diviso in due la loro Patria. Provengono da un istituto che accoglie minori di famiglie disagiate o i cui genitori hanno problemi di alcolismo. “Sono bambini che hanno bisogno di tanto affetto – dice Vittorio Dittati, ceramista in pensione di Civita Castellana – in Ucraina la guerra non è cessata del tutto e Tarquinia per loro è un’oasi di tranquillità.” Dittati una decina di anni fa ha anche “adottato” una bambina, Solomia Pavluk, mandando aiuti a lei e alla famiglia. La bella ragazza, che oggi ha 18 anni, forse un giorno si trasferirà in Italia.

vittorio dittati e solomia (FILEminimizer)

Vittorio Dittati e Solomia

“I bambini da noi trovano pace e serenità – dice Paolo Bellucci, presidente dell’Avad – prosegue così il sogno di mio padre Filiberto e di Luigi Daga, che vollero questo ostello come punto di riferimento per l’accoglienza e la pace nel mediterraneo. I ragazzi, oltre a giocare in spiaggia, hanno trascorso momenti di svago al Luna Park e nel Parco Avventura. Non dimentichiamo – conclude Bellucci – che in estate l’Avad accoglie anche i bambini dei campi estivi di alcuni comuni della provincia e persone con varie disabilità”.

L’Avad ringrazia La Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia; la Provincia di Viterbo; i gestori del Luna Park di Tarquinia Lido, in particolare le famiglie Masseroni e Dancelli; il Parco Avventura; i privati e le aziende che a vario titolo hanno dato il loro contributo

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