“Una centrale operativa del 118 a Civita Castellana”. Lo chiedono il presidente della Provincia di Viterbo Mauro Mazzola e il consigliere provinciale, e sindaco di Civita Castellana, Gianluca Angelelli, in una lettera inviata al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al direttore generale dell’Ares 118 Maria Paola Corradi.
“Abbiamo avuto modo di prendere in esame l’attività svolta dall’Agenzia regionale emergenza sanitaria 118. – scrivono il presidente Mazzola e il consigliere Angelelli – Leggendo la carta dei servizi ci siamo resi conto che nella mission dell’azienda ha priorità assoluta la brevità dei tempi d’intervento. In proposito, anche nell’interpretazione di un futuro a breve termine, che vede la riduzione del numero delle province e l’accorpamento del distretto di Viterbo a quello di Rieti, abbiamo immaginato di poter scegliere un’ubicazione strategica per la centrale operativa che potesse far fronte alle richieste di tutta l’area Lazio nord. Abbiamo iniziato l’analisi leggendo la carta dei servizi nei passaggi appresso citati: … Nel rispetto delle esigenze e delle aspettative e dei reali bisogni di soccorso sanitario di tutta la popolazione, nonché delle normative vigenti, delle risorse a disposizione, l’Azienda persegue i seguenti obiettivi: 1) garantire i livelli essenziali di soccorso sanitario 2) garantire su tutto il territorio della Regione uguali opportunità di risorse sanitarie per soddisfare il bisogno di emergenza sanitaria … attraverso: un sistema di allarme efficace ed efficiente; postazioni sanitarie strategicamente collocate; precisi percorsi di soccorso rapido; una corretta e precisa informazione; ridurre al minimo i tempi d’intervento”.
Continuano Angelelli e Mazzola: “Alla luce di tali premesse non è stato difficile individuare, come luogo rispondente ai requisiti previsti, il territorio di Civita Castellana, geograficamente privilegiato perché sull’asse viario della Flaminia; perché ultimo comune a confine con la provincia di Rieti; perché ha un ospedale che, dopo la chiusura di quello di Magliano Sabina, e, facendo il paio con il presidio di Belcolle, riesce a soddisfare le istanze del comprensorio, e perché è dotato di un eliporto. Questo sarebbe, a nostro parere, il trait d’union organizzativo e logistico che mancherebbe. Una soluzione intelligente, efficace e rispondente alle richieste dell’area in esame e con un contenimento dei costi, oggi quanto mai auspicabile. Vi invitiamo quindi a condividere questa nostra breve analisi e a valutarne le reali possibilità di applicazione, tenendo in considerazione la disponibilità delle amministrazioni provinciale e del comune di Civita Castellana a prendere in esame e a risolvere le eventuali criticità che potrebbero presentarsi nel realizzare il progetto”.