Coldiretti Viterbo informa che i prezzi dei prodotti vegetali sono cresciuti del 6,1 per cento nel mese di luglio rispetto all’anno precedente, mentre quelli della frutta salgono del 4,1 per cento, ma nei campi è crisi, con i compensi corrisposti agli agricoltori che non coprono ormai neppure i costi di produzione.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’andamento dell’inflazione in Italia nel mese che si è appena chiuso, che su base annua cresce dello 0,2 per cento, grazie anche all’aumento dello 0,7 per cento fatto registrare dei prodotti alimentari, sotto la spinta dell’ortofrutta. Un trend di crescita – denuncia Coldiretti – che non si trasferisce però agli agricoltori poiché si allarga sempre di più la forbice tra il prezzo corrisposto ai produttori e quello pagato dai consumatori al supermercato.
Secondo un’analisi della Coldiretti, dal campo alla tavola le quotazioni della frutta moltiplicano, infatti, fino al 500 per cento, dalle pesche pagate al produttore 0,30 euro e rivendute al consumatore a 1,80 euro alle susine, per le quali l’agricoltore si vede corrispondere 0,40 euro per poi ritrovarle sui banchi dei supermercati a 1,40 euro, dai meloni che da 0,40 euro schizzano a 1,40 euro al chilo, all’uva da tavola che si trova in vendita a 2,50 euro rispetto agli 80 centesimi dati a chi la coltiva.
Il presidente e il direttore di Coldiretti Viterbo, Mauro Pacifici e il direttore Ermanno Mazzetti ribadiscono quanto già espresso dal presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “nella forbice dei prezzi dal campo alla tavola c’è margine da recuperare per garantire un reddito sufficiente agli agricoltori e acquisti convenienti per tutti i cittadini” e ricordano di scegliere sempre di fare la propria spesa nei punti vendita e mercati di Campagna Amica, garanzia per salute dei prodotti e onestà dei prezzi.