Mentre il consiglio comunale è riunito ad oltranza per approvare le variazioni delle aliquote, cioè l’aumento delle tasse, l’amministrazione Michelini riceve un duro attacco dai sindacati. Cgil, Cisl e Uil, si affidano ai loro tre segretari della Funzione pubblica (rispettivamente Cinzia Vincenzi, Renato Trapè e Lucio Corbucci) per sottolineare come sia “necessario porre al centro della discussione in modo serio e responsabile il tema ormai non più rinviabile di una re-ingegnerizzazione della struttura organizzativa dell’Ente. Siamo convinti che solo con una revisione radicale della struttura, un vero avvalimento della tecnologia, una ricognizione e uno snellimento dei singoli procedimenti si possa dare una risposta concreta alle difficoltà del Comune”.
Già, le difficoltà. Che secondo i sindacati sono particolarmente diffuse nella macchina di Palazzo dei priori: “Ogni giorno come rappresentanti sindacali raccogliamo istanze, lamentele, denunce di gestioni disastrose e fallimentari, di problematiche lavorative mai affrontate, di organizzazioni inadeguate, di pezzi mancanti, di inerzie incomprensibili. Potremmo quindi utilizzare queste righe per parlare dei problemi risaputi del settore Tributi, delle criticità dell’Anagrafe, della polizia locale, dell’incapacità di dare delle risposte ai Servizi sociali, della cronica situazione del settore cimiteriale o dell’impossibilità di offrire un servizio pubblico degno di questo nome (vedi Igiene Ambientale) – dicono i rappresentanti dei tre maggiori sindacati – Di fronte a questo quadro riteniamo non sia più opportuno focalizzare lo sguardo solo su un punto, ma è giunto il momento di uno sguardo d’insieme, di una visione a 360 gradi”.
Perché la situazione è sul punto di non ritorno: “Solo attraverso questo cambio di prospettiva può emergere in modo chiaro e trasparente che l’Amministrazione comunale è una macchina che sta implodendo, è un cavallo scosso, è un organismo sull’orlo del fallimento. Questa situazione è figlia di una moltitudine di fattori, quali la continua e progressiva riduzione dell’organico, la pervasività o la continua invasione di campo della politica, l’impossibilità e a volte l’inadeguatezza della dirigenza a svolgere il proprio ruolo, l’incapacità di creare un ambiente di lavoro stimolante e coinvolgente per i dipendenti”, scrivono Vincenti, Trapè e Corbucci. Che proseguono.
“Questo ci deve far comprendere che la crisi in cui è caduta l’Amministrazione non può essere affrontata in modo tradizionale pensando semplicisticamente ad assunzioni, peraltro sempre più problematiche per gli stringenti vincoli normativi e di bilancio o ad operazioni di mobilità interna. E’ necessario che tutte le forze in campo, e come sindacati siamo ben disponibili a fare la nostra parte, lavorino per definire in tempi stretti un piano di recupero e risanamento dell’Ente, migliorando i servizi e valorizzando i lavoratori. Sarebbe, a nostra opinione, già un enorme passo avanti riconoscere lo stato di catalessi in cui è precipitata l’Amministrazione e la necessità di adottare misure straordinarie per affrontare la situazione. E’ sotto gli occhi di tutti, infatti, lo scoramento, la delusione, lo sconforto dei dipendenti, di fronte all’inerzia o all’incapacità di chi è ai vertici, politici e gestionali, di questa struttura. Interrompiamo questa spirale negativa, ricreiamo la fierezza di lavorare per un Ente che ha il privilegio di essere al servizio dei cittadini e del territorio”.
Da parte di Cgill, Cisl e Uil arriva anche un’offerta responsabile di collaborazione, ma a qualche condizione: “Indubbiamente il progetto di risanamento e riorganizzazione potrà contare sul nostro supporto solo se la tutela e la dignità del personale avranno un carattere di priorità. Ci teniamo infatti a ribadire con forza questo ruolo di fulcro e centralità del personale, forza su cui non possiamo prescindere per avviare una fase di riscatto concreta. Paradossale a tal proposito il silenzio dell’Amministrazione di fronte alla richiesta unanime delle forze sindacali di discutere preventivamente la spesa del personale 2015. Difatti, nonostante le continue richieste avanzate in Delegazione Trattante da tutte le sigle sindacali, stiamo ancora aspettando la proposta di fondo, le linee strategiche di breve periodo dell’Amministrazione e il loro impatto sulla progettualità del 2015, la disponibilità a valutare una progressione a partire dalle categorie più basse. Di contro si scopre che, l’Amministrazione sta procedendo, come da piano delle assunzioni 2015 proposto, al reclutamento di nuovi dirigenti per una spesa di circa 300 mila euro nel triennio 2015/2017, mentre nulla è pervenuto circa la liquidazione della produttività generale anno 2014 al personale dipendente, perpretrando la sperequazione tra i vertici gestionali ed il resto del personale. E’ evidente che come OO.SS. non possiamo essere disposte minimamente a valutare ulteriori sacrifici sul salario accessorio, anche perché tale decisione sarebbe poco comprensibile alla luce dell’aumento di spesa per potenziare la Dirigenza, le posizioni organizzative o peggio ancora gli assessorati. Ma purtroppo l’Amministrazione, come nel passato, continua ad evitare il confronto su tali problematiche, sull’uso dei progetti, sul rapporto tra produttività collettiva o individuale, sulle progressioni orizzontali.Invece tali tematiche necessitano di una attenta disamina e di una gestione ponderata perché concorrono in modo incisivo a creare le condizioni per il raggiungimento di quello che è l’obiettivo del nostro lavoro e che tutti noi auspichiamo: fornire un eccellente servizio ai cittadini”.