Scordatevi le salamelle e il lambrusco di emiliana memoria. La festa dell’Unità in salsa viterbese punta sui contenuti e anche se non mancheranno gli stand e le degustazioni e magari anche la musica (si potrà cenare in loco tutte le sere) l’evento che parte domani si preannuncia ricco di spunti per alimentare il dibattito politico e amministrativo del territorio. Per la seconda volta consecutiva l’evento ufficiale organizzato dalla segreteria provinciale del Partito democratico, con la collaborazione del quotidiano L’Unità (da poco tornato in edicola) metterà le tende in piazza del Gesù, in pieno centro storico di Viterbo.
Spiega il segretario provinciale Andrea Egidi: “Oltre ai dibattiti di carattere nazionale, abbiamo deciso di costruire un programma che guarda allo sviluppo di queste terre partendo da ciò di cui la Tuscia dispone. Ambiente, agricoltura, cultura, turismo, all’interno di un ragionamento che individua nell’innovazione il filo conduttore per poter mettere a frutto le nostre potenzialità”.
E allora via, già da domani mercoledì, alle ore 18, con l’inaugurazione ufficiale della festa (presenti il sindaco Michelini e il presidente della Provincia Mazzola, ultimo amministratore locale ad essere eletto per il partito, lo scorso aprile) e il naturale “bentornato in edicola” proprio rivolto al giornale fondato da Antonio Gramsci. Lo stesso Mazzola, alle 19, sarà protagonista di un confronto col collega della Provincia di Rieti, Rinaldi. A seguire, toccherà al parlamentare europeo David Sassoli.
Egidi ha cercato di dare spazio a tutte le aree del partito. Giovedì (ore 18) si parla di ambiente, innovazione e impresa e venerdì (stessa ora) di terra, cultura e turismo: tra gli ospiti, i consiglieri regionali Enrico Panunzi e Riccardo Valentini, i deputati Alessandro Mazzoli e Alessandra Terrosi ed molti ospiti esterni come l’assessore Fabio Refrigeri, il presidente del Pd Lazio, Lorenza Bonaccorsi, il rettore dell’Università. Alessandro Ruggieri, Pasqualino Monti dell’Autorità portuale di Civitavecchia e Stefano Asaro, presidente Slow Food Lazio.
Sabato scintille assicurate con un confronto aperto (ore 18) tra gli assessori comunali di Viterbo e i cittadini che vorranno intervenire: vista la situazione (e la delusione) attuale della giunta Michelini ci sarà da divertirsi. Dalle 19.30 lo stesso Egidi approfondirà i temi politici interrogando il sindaco.
Domenica il gran finale, con la renziana Bonafè (per lei si tratta di un ritorno, dopo la visita dello scorso anno che le portò bene, visto che fu la più votata alle Europee), il franceschiniano Melilli (segretario regionale del Pd e spesso chiamato a risolvere le beghe del partito viterbese) e il presidente nazionale Matteo Orfini (giovane turco), in questi giorni infognato come commissario romano del Pd. Nessuna traccia dei due padri nobili (o padrini) viterbesi del partito, Peppino Fioroni e Ugo Sposetti.
“Il programma degli eventi è caratterizzato dallo sforzo di guardare avanti, pensando al futuro come tema su cui concentrare tutte le nostre attenzioni – spiega Egidi – La speranza è che, anche nei cinque giorni di Festa, questo sforzo si possa condividere con il popolo democratico”.