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La migliore Caffeina della nostra vita

Da venerdì la nona edizione del festival che ha sconfitto anche i gufi

I volontari di Caffeina

I volontari di Caffeina

Dieci giorni per sconvolgere Viterbo, in senso buono. Dieci giorni da bersi tutto d’un fiato (voto 9) e magari per mettere da parte i tanti casini che intrigano questa città. Evviva Caffeina, che non sarà circenses ma dà panem ad un sacco di gente. In senso figurato, certo, perché la cultura è nutrimento per la mente, ma anche in senso concreto, con l’indotto che crea.

L’edizione di quest’anno è mostruosa. Sempre più ricca di eventi, di tutti i tipi, per tutti i gusti. C’è la novità dei grandi cantanti (Mannoia, Fabi e via dicendo), per una versione se possibile più pop del festival. Ci sono i soliti super ospiti, due ministri della Repubblica (Franceschini e Giannini), autori piccoli e grandi. Si va dalla presentazione del libriccino di poesie per pochi intimi al grande dibattito in piazza. Ci sono gli emergenti come Marco Missiroli (voto 9.5 al suo Atti osceni in luogo privato) e i personaggi affermati. C’è lo Slow food, per quelli che senza spuntino non ci possono stare. C’è il calcinculo, la giostra, in piazza Fontana Grande. Ci sono tante cose, mai troppe.

Filippo Rossi e Andrea Baffo

Filippo Rossi e Andrea Baffo

Perché Caffeina non sta ferma mai. Da piccolo appuntamento estivo relegato a San Pellegrino, oggi alla nona edizione la creatura di Andrea Baffo e Filippo Rossi (voto 16 diviso due) è profondamente mutata. E’ cresciuta, certo, di dimensioni e di ambizioni. Ma ha saputo anche intercettare le novità della città, i cambiamenti, e inglobarli. Per questo attrae soldi, in parte pubblici ma soprattutto privati, e basta andarsi a vedere il portfolio degli sponsor per rendersene conto: un’azienda non investe in ciò che non funziona, o in cui non crede. C’è pure un utilizzo intelligente degli spazi della città, che non è una cosa banale e che potrebbe dare qualche buona idea agli amministratori locali. Dietro le quinte agisce la Fondazione, la cui nascita è stata la svolta di Caffeina: gente che lavora tutto l’anno, che si confronta, che esporta il modello anche altrove (Pienza).

Caffeina, al via il 26 giugno

Caffeina, al via il 26 giugno

Ma non è solo questo. Più passa il tempo e più ci si rende conto di quanto il modello si sia rafforzato, fino a decimare i contrari, i criticonzi (che vuol dire “critici stronzi”) e a relegarli in un angolo. Sono pochi, e li riconosci perché prenotano le ferie al mare proprio in questi giorni. C’è chi continua a parlarne male, ma visto che Caffeina conviene (per questioni d’affari, di pubblicità, di visibilità, di comunicazione, di mancia) lo fa sottovoce. Gli altri, i più illuminati, hanno finito di combattere le loro battaglie e si sono lasciati coinvolgere e avvolgere. C’è chi prima sparlava e ora è finito a lavorare per Caffeina, ed è stato accolto tranquillamente, nel nome della libera circolazione delle idee. Ognuno può dare il suo contributo, qui, nessuno è escluso. E questa forse è la vittoria più bella, il salto culturale – nel vero senso della parola – che il festival è riuscito a far fare a Viterbo e ai viterbesi, alla loro mentalità. Si parte venerdì, si finisce il 5 luglio. Buona Caffeina a tutti, ci vediamo lì. E voto 10.

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