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“Passera? E’ lui il killer dell’aeroporto”

Marini: "Con un decreto cancellò anni di lavoro. E ora parla di sviluppo della Tuscia"

L'ultimo foglio, con la firma di Passera e Monti, del decreto  che cancellò l'aeroporto di Viterbo

L’ultimo foglio, con la firma di Passera e Monti, del decreto che cancellò l’aeroporto di Viterbo

L’ex ministro Corrado Passera, bocconiano doc, ha fatto tappa anche nella Tuscia per far conoscere le proposte del suo neonato partito Italia unica. Pardon, movimento che fa tanto più chic. Consigli a raffica su termalismo, prodotti tipici, agricoltura, ceramica. Ci mancava solo un’innovativa ricetta per il fieno di Canepina per completare il quadro. C’è un piccolo e assolutamente non significativo particolare: fu lui come ministro dei trasporti e delle infrastrutture del governo Monti a firmare il decreto che cancellava la realizzazione dell’aeroporto a Viterbo.

A rivelarlo è l’ex sindaco Giulio Marini (Forza Italia) che si era speso in prima persona per cercare di dare corpo a quella che sembrava un’utopia e che invece avrebbe potuto dare una svolta consistente a Viterbo e  all’intera provincia. “Vorrei  rilevare – spiega l’ex parlamentare azzurro – che  il presidente Passera, nuovo realizzatore di una fase politica da costruire sul territorio nazionale, ha dato la sua ricetta per risollevare le sorti dell’economia locale, purtroppo non esattamente innovative, ma si è dimenticato un passaggio fondamentale della sua più che importante carriera nella quale, tra l’altro, si segnala la nomina a ministro del governo Monti per i 2 anni, tra i più disgraziati anni della storia della Nazione: gli anni della depressione più assoluta, dell’innalzamento della tassazione, della legge Monti-Fornero, della sottomissione alle regole  economiche scellerate  dell’Unione europea. I 2 anni di compressione economica dell’Italia, dove non si sono visti investimenti, ma si sono sentiti solo i provvedimenti coercitivi sugli italiani”.

Un lungo incipit per inquadrare la situazione per arrivare al sodo. “Ma tutto ciò descritto – sottolinea Marini – riguarda la sfera delle scelte a carattere nazionale. Mi domando però come Passera può pensare al rilancio della Tuscia dopo essere stato responsabile dell’esecuzione capitale della stessa? Già, perché l’allora ministro alle Infrastrutture Passera in concorso con il presidente Monti il 21 dicembre 2012 decretò in maniera assoluta la morte dell’aeroporto di Viterbo. E come hanno potuto?  Con un decreto, neanche fossimo tornati al ventennio del secolo scorso, anzi in quella storia l’aeroporto lo fecero…”.

L'ex ministro Passera l'altro giorno a Viterbo

L’ex ministro Passera l’altro giorno a Viterbo

Insomma, da quale pulpito viene la predica…  Giulio Marini ci tiene a buttare sale sulle ferite: “Il tutto è stato perpetrato dopo che nel 2008 il presidente della Regione Lazio (Marrazzo)  ed il ministro delle Infrastrutture (Bianchi) avevano promosso un’intesa programmatica per istituire l’aeroporto di Viterbo; dopo che nel settembre 2008 (governo Berlusconi) Enac ed AdR spa avevano avviato le attività per la concessione; dopo che il Parlamento con due maggioranze diverse aveva votato per la costituzione dell’aeroporto di Viterbo; dopo che era stato realizzato il masterplan dell’aeroporto che prevedeva un investimento da parte di AdR di 300 milioni di euro; dopo che erano state avviate innumerevoli riunioni come cabina di regia per addivenire ad un progetto condiviso… Ed ecco che tutto ad un tratto con un colpo di spugna Passera e il suo mentore colpiscono senza risarcimento del danno arrecato”.

In conclusione, il carico da undici: “A farla grossa ci pensa la giustizia amministrativa italiana che da oltre 2 anni non discute il ricorso al Tar presentato dal Comune di Viterbo avverso a quel maledetto DPCM del 21 dicembre 2012 firmato Passera – Monti. Sarebbe stato intellettualmente corretto,  prima di propinare la ricetta, che l’ex ministro avesse dato giustificazione di quei passaggi, chiarendo anche quale lobby avesse ascoltato prima di firmare il decreto”.

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