Le ingombranti presenze dei decani del Pd viterbese a cui si aggiunge la recente stampella di Gigli costituiscono un ostacolo evidente al rinnovamento di questo partito. Secondo me il problema non risiede però esclusivamente nel cambiamento di persone, cosa evidente a tutti. Si tratta certo di trovare il modo di far fuori questi personaggi ed i loro fiancheggiatori di questi anni con lo scopo specifico di rifondare il partito nella nostra provincia. E cosa significa rifondarlo secondo il mio modesto parere ? Fondamentalmente iniziare a parlare dei problemi della gente e fare politica cioè risolverli con una prospettiva di lungo periodo.
Ci sono alcune questioni specifiche del viterbese sulle quali un partito di governo e che amministra i più importanti centri del viterbese non solo dovrebbe avere un’idea, ma dovrebbe poter sviluppare politiche. Siamo tra le aree del paese meno dotate di infrastrutture, ai minimi per occupazione giovanile. Volevo proporre due temi di lavoro su due questioni legate all’acqua: la presenza di arsenico nelle nostre acque e il costo dell’acqua pubblica e quindi della Talete.
Risolvere la presenza di arsenico nelle nostre acque doveva essere la richiesta principale che le forze politiche avrebbero dovuto fare ai candidati alla presidenza della Regione. Inoltre se non si può fare nulla per i dearsenificatori o almeno si deve aspettare chi ha i soldi per la loro installazione, almeno si informino i cittadini in tempo reale in modo da scongiurare il consumo di acqua non perfettamente sana. Ma neanche questo si fa. Un altro problemino della nostra provincia è l’altissimo costo dell’acqua, che tutti associano alla costituzione della Talete Spa una società pubblica e quindi quasi per definizione inefficiente.
Questi sono i problemi di cui si deve far carico il Pd in questa provincia. Non può continuare a discutere di alleanze, di sostegni a quello o a quell’altro oppure di primarie per tutto, anche per decidere il magazziniere: non è questa la politica.
L’uscita di Dinelli che chiede le dimissioni della segreteria provinciale è sacrosanta, anche perché solo Sposetti ed Egidi ritengono che il risultato elettorale del Pd sia buono. Allo stesso tempo le dimissioni a cosa dovrebbero servire? Speriamo non per decidere un’altra segreteria; oppure, secondo i riti del centrosinistra, per fare l’analisi del risultato elettorale: basta non ne possiamo più!
Perché dopo le dimissioni, anziché proporci il solito rito inutile, i dirigenti del Pd viterbese non convocano un’assemblea degli iscritti sul tema dell’acqua e costituiscono un gruppo di lavoro con chi vuole partecipare? Siano chiamati all’incontro anche Alessandra Terrosi e Alessandro Mazzoli, nella speranza che si facciano carico di fare anche proposte in Parlamento.
Si tratta di semplici proposte a cui altri partiti che si dice siano l’antipolitica stanno lavorando.