Alcuni precedenti storici: “I Vitelloni” di Fellini, “Il Vigile” di Zampa, “Fratello sole sorella luna” di Zeffirelli, “Francesco” della Cavani, “Uccellacci e uccellini” di Pasolini, “L’armata Brancaleone” di Monicelli, “Le avventure di Pinocchio” di Comencini. E ancora, più vicini nel tempo: “Il maresciallo Rocca” con Gigi Proietti. “Tre uomini e una gamba” di Aldo, Giovanni e Giacomo. “I Borgia” di Tom Fontana. E, per chiudere in bellezza, “Moana la scandalosa”, di Riccardo Schicchi, ma soprattutto con l’indimenticabile Moana Pozzi.
Ora, stando ai fatti, tutto si può dire tranne che la Tuscia non sia terra adatta a girare film. Sarà l’aspetto variegato dell’area. Sarà che la natura agricola aiuta. Sarà quel che sarà, come dicevano quelli. Certo è che in zona di telecamere se ne vedono da sempre e sempre se ne vedranno.
Ultimo caso in lista, fresco fresco, quello di Nepi. Nella città delle acque si sta girando in questi giorni (dallo scorso 18 maggio e fino al 7 luglio) la pellicola ottimistica “Gli ultimi saranno gli ultimi”. Regia affidata a Massimiliano Bruno. Produzione Fulvio Lucisano. Pezzi da novanta in campo Paola Cortellesi e Alessandro Gassman (sulle orme del padre, protagonista ai tempi de “L’armata Brancaleone”).
Ora. Al di là del piacere di rivedere poi casa propria al cinema, ci stanno altri aspetti,me ben più importanti, da tenere in considerazione. Primo tra tutti il protocollo d’intesa appena firmato dal sindaco nepesino Pietro Soldatelli e dallo staff al gran completo.
“Che ha permesso alla nostra città – dice proprio il primo cittadino – di essere scelta come ambientazione principale. L’intento, grazie all’accordo con la Iif (Italian international film, ndr) è quello di dare una visibilità internazionale al borgo, cosa che sicuramente aiuterà ad aumentare i flussi turistici. Inoltre il protocollo è uno strumento utile per disciplinare le produzioni che intendono, come nel caso della Iif, ambientare la sceneggiatura qua”.
Ma cosa prevede questo nero su bianco? “Sicuramente si può andare incontro a piccoli disagi quando arriva una troupe – sempre lui – così invece si tenta di coinvolge maggiormente i cittadini, le attività. Insomma si coopera, cosicché più persone possibili possano trarre benefici da questa iniziativa”.
Ed ecco quindi venticinque giorni di permanenza in loco dell’intero staff. E “l’utilizzo” di forza lavoro locale.
In sostanza. La Tuscia piace al panorama cinematografico. E canalizzando bene le energie si possono trarre vantaggi preziosi. Oltre che un briciolo di notorietà.