Quasi 3 miliardi di euro: esattamente 2.938 milioni. Si tratta della somma spesa l’anno scorso dagli automobilisti laziali per riparare le loro autovetture. Una cifra consistente, ben superiore a quanto complessivamente è stato investito per acquistare auto nuove. La conclusione è semplice: si spende di più per la manutenzione e le riparazioni che per l’acquisto di modelli nuovi. Rispetto ai 27,1 miliardi spesi a livello nazionale, il Lazio ha contribuito con il 10,83%.
La stima della spesa per la manutenzione e le riparazioni delle autovetture nel 2014 è stata fatta dall’Osservatorio Autopromotec, un’emanazione di Autopromotec, evento fieristico internazionale che si è aperto ieri nel quartiere fieristico di Bologna (chiusura domenica prossima) e che chiama a raccolta tutti gli operatori dell’assistenza e in genere dell’aftermarket automobilistico. Il Lazio, per spesa in manutenzione e riparazioni del proprio parco di 3.707.456 autovetture, si colloca al secondo posto della graduatoria nazionale per regioni. Roma è ovviamente la provincia che registra, con 2.309 milioni di euro, la spesa più alta per manutenzioni e riparazioni di auto eseguite nel 2014. Seguono le province di Latina con 234 milioni, Frosinone con 205 milioni, Viterbo con 126 milioni e Rieti che, con 64 milioni, chiude la graduatoria regionale.
Secondo la stima dell’Osservatorio Autopromotec, la spesa per la manutenzione e le riparazioni delle autovetture è stata lo scorso anno di 27.136 milioni di euro mentre, considerando il prezzo medio ponderato calcolato dall’Unrae, nel 2014 per acquistare nuove auto sono stati spesi 26.394 milioni di euro: esattamente 742 milioni in meno. La stima dell’Osservatorio Autopromotec è stata elaborata tenendo conto di un modesto incremento del ricorso alle officine di riparazione degli italiani e del fatto che, secondo l’Istat, i prezzi per la manutenzione nel 2014 sono aumentati dello 0,2%, mentre quelli per le riparazioni sono aumentati del 2,2%. Con il dato del 2014 la spesa per la manutenzione e le riparazioni delle autovetture in Italia, cioè il fatturato delle autofficine, ritorna a crescere (+1,9%) dopo la pesante contrazione del 2012 (-10,5%) e l’ulteriore lieve contrazione del 2013 (-1,1%). Nella prima fase della crisi iniziata nel 2008 la spesa per l’assistenza automobilistica aveva continuato ad aumentare ed anzi il tasso di crescita aveva subito un’accelerazione collegata all’invecchiamento del parco circolante determinato dalla contrazione delle immatricolazioni. Il quadro è però radicalmente mutato quando, a metà del 2011, si è interrotto il recupero dell’attività economica iniziato dopo il calo del Pil tra il 2008 e il 2009. Il sensibile aggravamento della situazione economica e soprattutto della percezione delle prospettive di ripresa ha indotto nel 2012 gli italiani a tagliare in maniera pesante, non solo gli acquisti di auto, ma anche il ricorso alle officine.
La caduta per l’autoriparazione del 2012 (-10,5%) ha avuto poi un piccolo seguito nel 2013 (-1,1%). Nel 2014 la spesa è tuttavia tornata a crescere (+1,9%) per due motivi. Il primo è il fatto che è diventata sempre meno sostenibile la pressione della domanda di riparazione spinta dall’invecchiamento del parco determinato dal rinvio di moltissime decisioni di acquisto. Il secondo è il sensibile miglioramento del clima di fiducia delle famiglie e delle imprese, che hanno cominciato a ritenere imminente la ripresa dell’economia. D’altra parte era scontato che, in presenza di un parco circolante sostanzialmente stabile (anzi, con una consistenza aumentata dello 0,3% nel 2014) e con una insufficiente domanda di sostituzione la spesa per l’attività di officina tornasse ad aumentare confermando la vitalità del settore dell’assistenza auto che infatti nel medio periodo è meno esposto all’andamento della congiuntura economica che non gli acquisti di autovetture. E la vitalità del comparto dell’assistenza auto è inoltre testimoniata in maniera forte dal fatto che Autopromotec registra ancora una volta il tutto esaurito per quanto riguarda la presenza di espositori.