22112024Headline:

La Regione taglia pure l’assistenza domiciliare

assistenza-domiciliare-anziani_324x268Un interregno che ha fatto da acceleratore. Soprattutto in ambito sanitario. Nella fase di passaggio dalla giunta Polverini al governatorato di Zingaretti, che è in procinto di svelare la sua squadra di governo, le pratiche, anzi alcune pratiche, hanno iniziato a correre. Pensiamo ai due funzionari della Regione che con un paio di firme hanno tolto l’autorizzazione e l’accreditamento a buona parte delle prestazioni di Villa Buon Respiro, salvo poi essere smentiti dal Tar che ha sospeso tutto. Oppure allo scandalo delle ambulanze della Cri, le cui prestazioni saranno affidate dal 1° aprile a privati tramite trattativa privata con aggravio di costi e taglio del servizio, come denunciato dal segretario della Cgil Miranda Perinelli. Ma non finisce qui: ora si apre un nuovo caso. Si tratta dell’appalto del servizio di assistenza domiciliare (sia semplice sia integrata ad alta intensità) bandito dalla Asl e in scadenza il 23 marzo per un importo che sfiora i 5 milioni di euro, fortemente criticato da Cgil Fp e Cisl Fps che ne chiedono la sospensione.

Il motivo delle critiche è presto detto: un servizio sanitario proprio di un’azienda viene esternalizzato (finora comunque era già gestito da piccole cooperative locali) con un costo esorbitante. Costo che avrebbe consentito di assumere, gestendo in proprio il servizio, decine di professionisti. Ma c’è il piano di rientro che blocca le assunzioni e quindi lo spreco di denaro pubblico, che il piano stesso sarebbe chiamato ad arginare, è giustificato.

“Abbiamo preso visione del capitolato speciale di appalto per la fornitura dei servizi di assistenza domiciliare e assistenza domiciliare integrata ad alta intensità e – dichiarano Mario Malerba e Sergio Riccardi, segretari di categoria per la Cisl il primo e la Cgil il secondo – non possiamo non notare come il modello proposto sia più adatto a una Asl metropolitana piuttosto che a quella di Viterbo, per via della vastità del territorio che la distingue”. Critiche, poi,  sui costi e nel merito della gara: “Per il blocco delle assunzioni imposto dal piano di rientro si deve ricorrere ad esternalizzare – ragionano – servizi peculiari quali l’assistenza domiciliare, ma con 4.864.000 euro oltre iva, in un biennio, quanti infermieri, terapisti, operatori sociosanitari e logopedisti si potrebbero assumere? Una cifra che oscilla tra 70 e 80 unità”. L’invito al commissario straordinario della Asl, Antonio De Santis, è a sospendere l’iter della gara di appalto in attesa che il nuovo governo regionale si insedi in via definitiva e, magari, riveda tutto.

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