“Secondo me, non è né una sconfitta delle Terme dei Papi, né una vittoria del Comune: la mia lettura è che si riparte dalle regole. Che valgono per tutti, compreso i Sensi”. Parola del sindaco Leonardo Michelini. Di tutt’altro avviso Fausto Sensi: “Una sentenza fortemente negativa per noi, visto che ribalta totalmente il giudizio del Tar che aveva fatto chiarezza e dato certezza a noi operatori del settore: invece si stabilisce che, di fatto, per noi non c’è alcun danno. Magari dovrebbero spiegare come mai finora abbiamo dovuto rinunciare ad oltre 500 prenotazioni per cure termali e come mai un bel gruppetto di persone che l’anno scorso di questi tempi già lavorava, adesso invece deve restarsene a casa”.
La recente sentenza del Consiglio di Stato si presta a considerazioni opposte. La sostanza è che l’inappellabile decisione non solo smentisce quanto il Tar aveva deliberato in primo grado, ma pone anche un ineludibile punto fermo per le future decisioni del Tribunale amministrativo regionale, con particolare riferimento a quanto è atteso per il 25 maggio prossimo. Ancora il primo cittadino: “Nella riunione dell’altro giorno ho notato un clima costruttivo. Noi faremo la nostra parte. Sono già partite le lettere che diffidano a chiudere immediatamente i pozzi abusivi: se questo non avvenisse, interverremo d’autorità. Come pure, interverremo per evitare che continui ad essere sprecata l’acqua termale delle Zitelle. Sono 10 litri al secondo che finiscono in un fossato: uno spreco inconcepibile. La concessione trentennale concessa a suo tempo alla Itet della famiglia Marchini non è stata mai utilizzata: il Comune ha chiesto alla Regione di intervenire, ma finora non è arrivata alcuna risposta. E dunque la situazione attuale è che ogni secondo, 10 litri di acqua termale vanno buttati. Inutile aggiungere che, in base al principio dei vasi comunicanti, chiudere quella sorgente, significherebbe automaticamente aumentare il livello dell’intero bacino termale”. Fausto Sensi, patron delle Terme dei Papi, conferma: “E’ vero, il clima è decisamente collaborativo e mi è parso di cogliere un atteggiamento più determinato da parte del Comune. Già chiudere i pozzi abusivi, eliminare i prelievi arbitrari ed evitare gli inutili sprechi attuali darebbe la possibilità di riprendere l’attività pressoché a pieno regime. Il direttore di miniera, il dottor Pagano, è un geologo esperto e conosce benissimo la situazione attuale”.
Ma qual è allora il piano del Comune? “Il nostro obiettivo è razionalizzare – risponde Michelini -. Che significa non solo intervenire sulle situazioni di abusivato o sugli sprechi, ma anche fare in modo che i prelievi siano eseguiti in modo corretto. Ad esempio, se di notte non si svolge attività termale, l’attingimento deve essere ridotto al minimo, lo stretto necessario per l’esercizio degli impianti. Solo in questo modo si potrà garantire l’acqua a tutti: agli attuali operatori, ma anche a quelli che potranno arrivare in futuro. Secondo i calcoli dei tecnici, la portata complessiva del bacino viterbese è di 80 litri al secondo: io credo che sia una quantità sufficiente per accontentare tutte le esigenze”. L’ultima considerazione del sindaco Michelini è strettamente locale: “Ho notato che tra i due attuali gestori, la famiglia Sensi (Terme dei Papi) e la famiglia Governatori (Pianeta Benessere), c’è un clima di collaborazione che mai avevo registrato in passato. Evidentemente tutti si stanno rendendo conto che fare sistema è una necessità. Il vero concorrente non sta qui a Viterbo, ma sta a Saturnia, a San Casciano, a Civitavecchia… Mi pare un passo avanti notevole”.