L’assessore Giacomo Barelli dovrebbe saperlo: ovunque tu vada nel mondo (e forse anche su qualche pianeta della Via lattea) troverai sempre qualcuuno che ha fatto il militare a Viterbo. Non si scappa. “C’era questo operaio, sulla sesssantina, che è stato per ore a guardare la Macchina di Santa Rosa – racconta – Ad un certo punto non ho resistito e gli ho chiesto il perché. Mi ha risposto:; ‘ho fatto il Vam a Viterbo, tanti anni fa. Conoscevo questa tradizione ma non mi sarei mai immaginato di ritrovarmela qui, a Milano”.
Già, siamo dentro Expo, in quell’area accessibile per ora soltanto agli addetti ai lavori (sono oltre cinquemila, attualmente) e che dal 1 maggio prossimo aprirà i battenti al mondo. Sarebbe esagerato dire che lassù, nel cantiere più grande e discusso (vedi mazzette) d’Italia siano tutti pazzi per la Macchina. Sarebbe esagerato, sì, è anche un po’ da provincialotti. E però da quando è arrivata, Fiore del cielo ha suscitato parecchia curiosità, se non interesse, da quelli che si sono trovati ad ammirarla. D’altronde: la Macchina non passa certo inosservata, persino quando è smontata sui camion (si veda il fortunato avvistamento della vicesindaco Ciambella l’altro giorno sull’autostrada). Figuriamoci quando è montata, 30 metri (scarsi) di altezza nei pressi del padiglione di Eataly.
“E infatti in tanti ci hanno chiesto cosa fosse – dice ancora Barelli, reduce insieme all’ingegner Ricci dal blitz nel capoluogo lombardo – Alcuni ne avevano sentito parlare, per altri è stata una sorpresa”. Non sarà stata una sorpresa per un alto dirigente di Expo, che viene da Montefiascone e che, si racconta, abbia iniziato a tormentare i colleghi da giorni con la solfa “vedrete quanto è bella la Macchina”.
E così, seppure incastonata tra le meraviglie provenienti da tutto il mondo (“Impressionante il padiglione del Qatar”,dice Barelli), Fiore del cielo fa la sua signorilissima figura. Ieri hanno piazzato la statua in cima. Il 1 maggio è vicino, poi sei mesi di Expo.