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Buon viaggio, Rosa nostra

Un viaggio storico, e dai risvolti importanti, per il simbolo di Viterbo

La statua di Santa Rosa che viene posta alla sommità della Macchina

La statua di Santa Rosa che viene posta alla sommità della Macchina

Buon viaggio, Macchina di Santa Rosa. O buona strada, per dirla da motociclista. E in bocca al lupo, perché una volta arrivata a Milano arriverà il bello. Intanto, la partenza: prervista per stasera intorno alle 22, dal magazzino dove la Macchina era riposta. Fiore del cielo s’immaginava destinata alla pensione, a finire a riposo come tutti gli altri modelli che l’hanno preceduta. Magari dimenticata, e qui bisognerebbe riaprire il vecchio discorso, idea, progetto, di un museo delle Macchine, sognato da tanti e realizzato da nessuno. Invece la creatura disegnata da Arturo Vittori avrà un’occasione storica, per vivere ancora sei mesi ad Expo, fuori dal padiglione di Eataly, che è facile immaginarsi tra i più visitati dell’intera esposizione universali per ovvi motivi (se magna, se beve).
“Sarà l’unico monumento italiano ricostruito ad Expo”, ha scritto il Corriere della sera nell’edizione di sabato. E abbiamo letto bene: “monumento”, perché questo è la Macchina, un monumento antico che si rinnova ogni cinque anni, che cambia magari nella forma, nei dettagli, ma non perde il significato di devozione e tradizione secolare.

Un rendering del padiglione di Eataly, di fronte al quale verrà esposta la Macchina

Un rendering del padiglione di Eataly, di fronte al quale verrà esposta la Macchina

Si parte alle dieci della sera, insomma. Tre camion, uno in versione trasporto straordinario per contenere la base, che è larga. Si va fino ad Orte con la Superstrada, scortati dalla polizia stradale. Poi si prende l’autostrada del sole, direzione nord. Velocità massima di crociera: non oltre i 40 chilometri l’ora, per precauzione. Si arriva alle porte di Milano, ma poi bisognerà aspettare un giorno intero per percorrere l’ultimo tratto, la tangeziale ovest che conduce alla zona Expo e che ha delle limitazioni diurne per i mezzi pesanti. E dunque la Macchina arriverà a destinazione mercoledì all’alba, e accederà ad Expo prima delle sei di mattina, orario più agevole.
Per il montaggio ci vorrà probabilmente qualche giorno. “Abbiamo studiato una particolare copertura della base – spiega l’assessore Barelli, che proprio mercoledì sarà a Milano dopo aver effettuato diversi sopralluoghi, così come sopralluoghi sono stati fatti dalla ditta Ciorba, che gestisce il tutto – con un materiale traforato che riporterà le immagini dei facchini frontalmente, oltre ai loghi di Viterbo e dell’Unesco”.

La Macchina di Santa Rosa

La Macchina di Santa Rosa

L’Esposizione verrà inaugurata il 1 maggio prossimo, sotto gli occhi del mondo. E il mondo è atteso all’ombra della Madonnina, visto che l’obiettivo è di vendere venti milioni di biglietti e già un intero milione è stato piazzato in Cina, e altrettanti tra Corea del sud, Giappone e Sudest asiatico. Numeri impressionanti, così come da brividi è il pensiero di quanti occhi ammireranno la Macchina nei prossimi sei mesi. E magari si chiederanno: “Viterbo? Where is Viterbo? We have to visit it…”

E al netto delle polemiche e delle preoccupazioni, che pure non possono mancare per un evento così straordinario e delicato, viene da sottolineare come sia la prima volta che la Macchina di Santa Rosa lasci Viterbo, la sua città. Ne vale la pena.

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