Contrordine guerrieri: niente più trasferta sull’isola nel cuore del Mediterraneo. Si combatte qui, nella Tuscia, ma il giorno dovrebbe essere lo stesso (sabato 18 aprile), così come lo spettacolo. Cambia collocazione geografica ma non il senso e l’importanza dell’incontro tra Andrea Di Luisa e Kevin Thomas Cojean. Il primo, 32 anni, campione in carica dell’Unione europea per i pesi supermedi – titolo conquistato lo scorso dicembre a Fabrica di Roma – dovrà difendere la cintura dall’assalto del 26enne francese. E se prima era stata scelta Malta come cornice dell’evento, ora per ragioni logistiche si deve ripensare tutto.
Ma nessun problema. Certo, l’isola sarebbe stata una destinazione affascinante sia per tutti gli addetti ai lavori sia per i tifosi, ma poco importa. In queste ore lo staff del pugile napoletano di nascita ma viterbese d’adozione e amatissimo dagli sportivi e appassionati locali, sta lavorando per ufficializzare la nuova sede. Che, salvo colpi di scena, sarà il palazzotto dello sport di Montefiascone, fortino dove Di Luisa ha già combattuto e soprattutto vinto (era una difesa del titolo italiano) contro Lombardi. Adesso Opi2000 e Salvatore Cerchi – il manager di Andrea – stanno definendo gli importanti aspetti logistici e gli accordi commerciali con le aziende sponsor. Per esse, come per la città di Montefiascone, si tratta di un’occasione preziosa per mettersi in mostra a livello continentale.
Ci saranno anche, come di consueto, le telecamere di Italia uno, della Grande boxe, la trasmissione del sabato in seconda serata che ha riportato il pugilato sugli schermi italiani. I match di contorno, affidati sempre ad Opi2000 e alla sua scuderia di campioni affermati o emergenti. E sugli spalti, naturalmente, i sostenitori di Di Luisa, caldi e competenti come al solito.
“Mi dispiace che Malta sia saltata – dice Andrea – ma per me cambia poco. Devo solo combattere e vincere, e per questo mi sono allenato duramente, senza tralasciare nessun particolare. Sto bene, non vedo l’ora di salire sul ring”. Anche perché con un eventuale – quanto auspicabile – successo per Di Luisa si aprirebbero le porte alla sfida per il titolo europeo vero e proprio, che sarebbe l’appuntamento più importante nella carriera di questo pugile che ha già collezionato 19 incontri da professionista, con 17 vittorie (13 prima del limite) e due sconfitte. Ma prima ci sarà da battere anche Cojean: “L’ho studiato, per quanto all’avversario guardi poco – dice Andrea – E’ un pugile che si chiude, come Cocco. Dovrò essere bravo a scardinare la sua difesa”. Con l’aiuto del pubblico di Montefiascone sarà più facile.