La candidatura di Viterbo a capitale italiana della cultura per l’anno 2016-17 è stata depositata al ministero dei Beni artistici e culturali e del turismo. Ma non è dato sapere quali siano ancora le concorrenti, visto che non è stata ufficializzata una lista dei comuni che hanno presentato la proposta. Molte indiscrezioni erano circolate: da Taranto a Brescia alle siciliane Modica e Caltanissetta, fino alle umbre Foglino e Spoleto (qui è pronto già un centinaio di progetti) e alla candidatura congiunta di Orvieto e Todi. Bisognerà comunque aspettare l’ufficialità da parte del dicastero. Di certo non ci sarà Urbino, che è stata ritirata dalla competizione da Vittorio Sgarbi in persona, il quale si è scagliato contro questo “concorso” con parole durissime.
Ora la palla passa alla commissione di sette esperti – rigorosamente esterni al ministero – che entro il 30 aprile dovranno stilare una “short list”, una lista ristretta, con le dieci finaliste, vale a dire le dieci candidature che avranno fornito i progetti migliori. Queste avranno due mesi (fino al 30 giugno), per presentare un dossier vero e più completo, che dovrà riportare sia i progetti e gli appuntamenti, sia le coperture finanziarie, pubbliche e private, per l’organizzazione.
Viterbo spera di entrare tra le finaliste. “Nella seconda fase – ha detto il coordinatore del comitato scientifico Claudio Margottiniu – entreranno in gioco altri fattori. Dalla realizzazione del sito web, al merchandising, alla ricerca di finanziamenti sia da privati sia attraverso il crowdfunding”. Si giocherà, insomma, un’altra partita con il meglio della cultura italiana per arrivare alla certezza della vittoria.