Buona la prima. Il rientro a Viterbo di Antiquaria, e per di più nella location più prestigiosa, va in archivio con un bilancio più che soddisfacente. Sia dal punto vista degli espositori, sia da quello (che poi rappresenta il termometro vero) dei visitatori. “Non abbiamo ancora i numeri definitivi – conferma l’organizzatore Roberto Gallo – ma si può già affermare che il bilancio è largamente positivo. Soprattutto perché si trattava di un ritorno dopo diversi anni di assenza, tanto che si potrebbe più di esordio che di ritorno”.
Il day after dopo i 10 giorni di apertura al pubblico è caratterizzato dalle partenze, ma Gallo trova la maniera per soffermarsi sull’esperienza appena conclusa: “Ho avuto modo di scambiare opinioni e pareri – sottolinea – con praticamente tutti i selezionati antiquari che hanno esposto i loro prodotti qui a Viterbo. L’impressione generale è che vadano via magari con bilanci non esaltanti dal punto di vista economico (sicuramente qualcuno si aspettava qualcosa in più, mentre qualcun altro ha dichiarato apertamente di essere rimasto contento), ma il periodo è quello che è e la crisi si riflette in ogni settore. Però resta l’idea di aver fatto una semina che ha prodotto, per ora, un primo piccolo raccolto ma che ha nel contempo permesso di stabilire contatti e rapporti per raccolti futuri ben più copiosi”.
Un altro tema da mettere in luce riguarda i riflessi sull’economia cittadina. “Che sono certamente positivi – spiega l’organizzatore – per i settori dell’accoglienza (alberghi e bed & breakfast) e della ristorazione. Siamo lieti di aver contribuito nel nostro piccolo ad una crescita economica della città. Va valutato meglio il periodo in cui tenere le edizioni future. L’esperienza che si è appena conclusa suggerisce che forse sarebbe meglio optare per l’autunno che l’inizio della primavera. Le prime belle giornate e i primi tepori inducono alla gita fuori porta dopo la pausa invernale, piuttosto che a restare in città. E’ un discorso che affronteremo a tempo debito. Intanto voglio sottolineare gli ottimi rapporti che si sono instaurati sia con l’amministrazione comunale che con la diocesi”.
Particolarmente apprezzata la location costituita dal Palazzo dei Papi, anche se… “Qui bisogna fare un discorso realistico – interviene Roberto Gallo -. La nostra è una clientela in generale di fascia medio – alta, ma anche di una certa età. Lasciare l’auto e poi venire a piedi nel centro storico non è proprio il massimo. Però il Comune ha garantito che già dalla prossima edizione sarà pronto l’ascensore e quindi anche questo tipo di problematica sarà superata. E comunque poter visitare una mostra così qualificata in un ambiente così prestigioso, qualche piccolo sacrificio lo merita. Sicuramente meglio i saloni del Palazzo dei papi con parcheggi un po’ distanti che magari un ente fiera qualunque con la possibilità di parcheggiare più vicino”.
La sintesi? “Abbiamo piantato un germoglio e sarebbe davvero delittuoso non curarlo e non aiutarlo a crescere. Mi sembra che ci siano tutti presupposti per continuare un’esperienza che si è già rivelata positiva e che in futuro non potrà che crescere”.