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Sulla Tuscia sventola bandiera arancione

Il Touring club italiano conferma il riconoscimento a 7 comuni viterbesi (19 nel Lazio)

Uno scorcio di Bolsena

Uno scorcio di Bolsena

Sotto sette i comuni della Tuscia che anche nel 2015 possono fregiarsi della Bandiera arancione, il prestigioso riconoscimento conferito dal Touring Club italiano “con l’intento di rilanciare e rafforzare le identità territoriali che caratterizzano il nostro Paese stimolando la crescita sociale ed economica, attraverso lo sviluppo sostenibile del turismo, valorizzando le risorse locali, incentivando la cultura dell’accoglienza, l’artigianato e le produzioni tipiche e dando impulso all’imprenditorialità locale”.

Si tratta di BolsenaBomarzoCalcataCaprarolaSutriTuscania e Vitorchiano: ben sette vessilli sui 19 complessivi assegnati al Lazio, quasi il 37%. Non male. Gli altri riconoscimenti in ambito regionale sono andati a Casperia, Labro e Leonessa (Rieti); Arpino, Collepardo e San Donato Val di Comino (Frosinone); Bassiano, Campodimele, Fossanova (fraz. del Comune di Priverno) e Sermoneta (Latina); Trevignano Romano e Nemi (Roma).

La cerimonia di consegna si è tenuta a Milano alla presenza di Piero Fassino, presidente Anci, Franco Iseppi, presidente Touring, 130 sindaci e alcuni rappresentanti delle Regioni, le 209 Bandiere arancioni del 2015. Sono 5 le nuove Bandiere arancioni certificate: Gerace e Bova (Reggio Calabria, nel Parco Nazionale d’Aspromonte), Specchia e Corigliano d’Otranto (Lecce) e Troia (Foggia). Contemporaneamente, è stato confermato, per il triennio 2015-2017, il riconoscimento a 204 località sottoposte a verifica: la Toscana conferma il proprio primato di regione più arancione d’Italia, seguita da Piemonte ed Emilia-Romagna. Va ricordato che il marchio ha una validità temporanea, ogni tre anni i Comuni devono ripresentare la candidatura ed essere sottoposti all’analisi del TCI che verifica la sussistenza degli standard che hanno determinato l’assegnazione del marchio e garantisce così ai turisti un costante monitoraggio della qualità dell’offerta turistica certificata e alle amministrazioni comunali un continuo stimolo al miglioramento.

Palazzo Farnese a Caprarola

Palazzo Farnese a Caprarola

Touring attraverso l’iniziativa Bandiere arancioni, contribuisce concretamente alla valorizzazione e allo sviluppo del Paese selezionando, attraverso un percorso d’analisi che simula l’esperienza del viaggiatore e verifica oltre 250 rigorosi criteri, e certificando le località dell’entroterra con meno di 15.000 abitanti che non solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sanno offrire al turista un’accoglienza di qualità, tutelando il territorio e perseguendo uno sviluppo turistico sostenibile.

Simbolo di una Italia minore ma non marginale che lavora in rete puntando sulla qualità nelle politiche turistiche e di sviluppo del territorio, sull’innovazione e sul rapporto diretto tra pubblico-privato-terzo settore la Bandiera arancione è l’esempio di un’Italia che funziona. L’assegnazione della Bandiera arancione, ad oggi su oltre 2.000 candidature solamente il 9% ha ottenuto il riconoscimento, porta numerose ricadute positive sul territorio. In particolare, favorisce il processo di miglioramento turistico e ambientale (il 67% ha aperto nuove strutture ristorative, il 76% nuovi esercizi commerciali dall’assegnazione del marchio); un incremento dei flussi turistici (gli arrivi sono aumentati in media del 43%, mentre le presenze del 35%); un dinamismo delle iniziative imprenditoriali (l’80% ha incrementato la consistenza ricettiva; le strutture sono incrementate in media del 79% e i posti letto del 65%); un aumento del numero di residenti (+ 8% di residenti, rispetto al 6,8% a livello Italia). Nel breve periodo la popolazione residente è aumentata nel 60% dei Comuni e nel 74% delle località il saldo migratorio è positivo.

Una veduta di Tuscania

Una veduta di Tuscania

La Bandiera arancione, insomma, porta benefici reali e tangibili a favore di residenti e turisti e presenta un vero e proprio “circolo virtuoso”. I dati raccolti tra i comuni Bandiera arancione, inoltre, restituiscono un quadro estremamente interessante e, in molti casi, in controtendenza rispetto al resto del Paese. Ad esempio, in ogni Comune Bandiera arancione sono presenti mediamente 1,5 musei, quasi 5 volte in più di un qualsiasi piccolo Comune dell’entroterra e più del doppio della media italiana (0,6 musei per località). Inoltre il 40% delle località certificate è situato in un’area naturalistica protetta e in più del 70% delle località Bandiera arancione i prodotti agroalimentari ed enologici sono anche tutelati e certificati, con un paniere di oltre 400 prodotti tra Dop, Igp, Doc, Docg, Igt, Prodotti agroalimentari tradizionali e marchi collettivi. Dal punto di vista dell’accoglienza, nei comuni arancioni ogni 1.000 abitanti sono presenti più di 7 strutture ricettive (2,5 la media italiana) e 6,7 ristoranti (5,7 la media italiana) e l’offerta di posti letto è in crescita e raggiunge 130.000 posti letto. L’80% dei comuni BA produce energia da (almeno) una fonte rinnovabile: solare fotovoltaico, solare termico e idroelettrico. Se in Italia tutti i Comuni fossero virtuosi come le piccole località eccellenti, si potrebbe produrre il 60% in più di energia fotovoltaica, che sostituita all’energia prodotta da fonti di origine fossile, porterebbe a un risparmio stimato in più di 4 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. Con una percentuale media di raccolta differenziata pari al 49,2%, dato superiore alla media italiana che si attesa al 42,3%. Inoltre un quarto dei Comuni supera la soglia del 65% di rifiuti raccolti in modo differenziato.

Palazzo Orsini a Bomarzo

Palazzo Orsini a Bomarzo

Infine la dimensione del non profit, nel 92% dei casi operante sotto forma di associazione, è rilevante: ogni 1.000 abitanti si contano più di 6 istituti non profit, mentre a livello Italia il dato scende a 4,4. Il settore dei servizi pubblici, sociali e personali raccoglie più dell’80% degli istituti, tra cui prevalgono le attività ricreative, culturali e sportive. Nelle Bandiere arancioni risulta inoltre particolarmente forte la propensione al volontariato: in Italia vi è una media di 416 volontari per Comune nel settore non profit, mentre nelle località Bandiera arancione il dato sale a 438 volontari. Quindi il volontariato del non profit coinvolge il 10% della popolazione dei Comuni arancioni rispetto al 5,6% dei Comuni italiani.

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