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Meglio la penna o la tastiera?

Scuola e scrittura: tra vecchie convinzioni e nuove tecnologie

La scrittura a penna

La scrittura a penna

Chi scrive è stata sempre convinta della superiorità della scrittura con modalità a penna rispetto a quella con tastiera, ma ora c’è il conforto del parere di alcuni studiosi dell’apprendimento. Ad essere proprio onesti ci sono anche dei vantaggi nell’usare la tastiera, ma sono inferiori a quelli che si hanno usando la penna.

Parliamo subito dei vantaggi della tastiera così ci leviamo il pensiero: uniforma la scrittura. A prescindere dalla abilità dello scrittore una lettera A avrà sempre la stessa forma. Grazie a software specifici è un utile sostegno per chi ha problemi di dislessia e disgrafia perché aiuta ad individuare e correggere errori di scrittura.La scrittura con tastiera è più veloce, condivisibile, ritoccabile. La dattilografia inoltre mette i bambini a contatto con i moderni dispositivi di comunicazione. Ma cosa si perdono i nativi digitali così pratici della realtà virtuale, ma meno della vita reale?

Lo stile di vita tecnologico altererebbe, secondo alcuni neuroscienziati, le strutture cerebrali e le esporrebbe al rischio di dimenticare abilità utili nella vita quotidiana. La scrittura a penna sviluppa connessioni cerebrali, linguistiche, grafiche e psicologiche. La memoria viene stimolata meglio. Mantiene attiva la parte del cervello dedicata al movimento e quindi carta e penna alla mano aiutano a non dimenticare, per esempio come si allacciano le scarpe o come si va in bicicletta. La memoria viene stimolata meglio con la scrittura manuale. Infine c’è un aspetto particolare ma non trascurabile;la scrittura ha bisogno di una sensibilità così raffinata sulla punta delle dita che prepara il bambino a lavori manuali delicati, raffinati,come la chirurgia o la gioielleria. La scrittura a penna vede nella mano un prolungamento di noi stessi che trasferiamo sul foglio emozioni, slanci, dubbi, conoscenza.

La scrittura con la tastiera

La scrittura con la tastiera

Leggendo interviste a scrittori di indubbia fama come Camilleri, si apprende che scrivono a mano ii loro libri e non può essere che cosi, secondo il personale e soggettivo punto di vista della scrivente.
Sembrerebbe che la scrittura a penna abbia più chances di quella con la tastiera, sì, ma, alcuni Stati hanno fatto già scelte precise per l’immediato futuro:la Finlandia dal 2016 ha decretato attraverso l’Ufficio nazionale dell’educazione di sostituire carta e penna con computer e tablet ritenendo che saper scrivere usando i tasti è più utile nella vita quotidiana. Anche negli Usa 45 stati hanno abbandonato la bella scrittura, materia alla quale si teneva molto, insieme allo spelling visto tante volte nei film americani praticare a mo’ di gara a premi tra i bimbi. Si spera che questa decisione non danneggi le giovani leve che iniziano il loro percorso scolastico nei paesi dove per puro pragmatismo si è messa in pensione la penna o lo si sta facendo.

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