Ragazzi, c’è un premio da ritirare. E che premio. Quest’anno la Formica d’oro è andata all’Auser di Viterbo, un’associazione che da 21 anni opera nel campo dell’inclusione e dell’integrazione degli immigrati più giovani. Coloro, cioè, che arrivano in Italia a 12-13 anni e che vengono inseriti nella classi di scuola media, con notevoli problemi di apprendimento visto che non conoscono – se non in maniera assai rudimentale – la lingua italiana. Se ne parla con Giovanna Cavarocchi che di Auser (Associazione per l’integrazione dei servizi e della solidarietà) è presidente. “Ho saputo del premio che ci è stato conferito – spiega la professoressa Cavarocchi, ex insegnante di inglese in pensione – solo due giorni fa. Quando abbiamo presentato la nostra attività, evidentemente ci speravamo ma poi non se ne era saputo più nulla e dunque mi ero un po’ messa l’anima in pace. Invece, è arrivata la comunicazione che ovviamente mi riempie di orgoglio poiché è il riconoscimento del valore della nostra attività. che ha ha avuto il merito di precorrere i tempi”.
Auser nasce, come si diceva, una ventina di anni da una costola dello Spi, il sindacato pensionati della Cgil, per dare una mano agli anziani in difficoltà e nell’ambito di iniziative di invecchiamento attivo rivolte a persone fuori dal mondo lavorativo ma ancora attive e capaci di dare il loro contributo nel campo del volontariato. “Il primo progetto fu il cosiddetto Filo d’argento, tuttora attivo – sottolinea la presidente -. Si tratta di un numero verde (800995988) che dalle 8 alle 20 offre aiuto agli anziani in difficoltà: per la spesa, per comprare le medicine, semplicemente per un po’ di compagnia. Devo dire che la domanda qui a Viterbo non è molto elevata, in quanto il tessuto sociale è un po’ chiuso e riservato. Spesso sono i figli che abitano lontano a chiederci di intervenire. Stabilito il contatto, si programmano i vari interventi. A questa iniziativa partecipano non solo pensionati, ma anche giovani che hanno voglia di dare una mano al prossimo”. “Con Regione e Asl- continua – tempo fa abbiamo portato avanti un’iniziativa riguardante i malati leggeri di Alzheimer. I fondi sono finiti e dunque il progetto è ufficialmente chiuso, anche se i nostri volontari continuano ad avere contatti con le famiglie e i pazienti”.
Più recente il progetto Tempo di Incontri, nato con un gruppo di una decina di docenti in quiescenza che, da volontari, affiancano i docenti di scuola media durante l’orario scolastico per aiutare, tramite l’alfabetizzazione, l’inserimento di immigrati appena arrivati in Italia. Il programma è attivo nelle scuole secondarie di Vetralla, Viterbo, Orte. “E’ l’iniziativa che ci ha permesso di ottenere la Formica d’oro – dice Giovanna Cavarocchi – ed è rivolta ad adolescenti che, al momento del loro arrivo in Italia, hanno scarsa dimestichezza con l’italiano. Per loro l’inserimento è assai più complicato: magari riescono anche ad esprimersi decentemente, ma è evidente che l’italiano per studiare è un’altra cosa. L’inclusione però non si ferma qui in quanto abbiamo organizzato in orario extrascolastico laboratori teatrali per bambini italiani e immigrati insieme. Inoltre, negli anni scorsi, ci sono stati due centri estivi di tre e di due settimane per 60 bambini residenti a Viterbo, 30 immigrati e 30 italiani”.
Il premio Formica d’Oro è un riconoscimento che viene assegnato da otto anni, per le sezioni organizzazioni di terzo settore, media, enti locali, personalità (e da questa edizione anche per la ricerca sociale), a quanti si siano segnalati per azioni, servizi, iniziative, ricerche e interventi di rilievo tali da essere elemento di promozione del terzo settore. La consegna del riconoscimento è avvenuta ieri pomeriggio durante una cerimonia presso i Musei Capitolini (sala Pietro da Cortona): madrina Gemma Azuni, vicepresidente dell’assemblea comunale capitolina.
“Siamo un gruppo di volontari – conclude la presidente Giovanna Cavarocchi – motivati e preparati. Gente che ha vissuto una vita nella scuola e che dunque conosce i problemi da vicino. Si opera comunque in stretta collaborazione e in sinergia con i consigli di classe con risultati soddisfacenti. La soddisfazione maggiore è quella di aver saputo anticipare i tempi e produrre soluzioni nuove e creative per il miglioramento della qualità della vita degli immigrati più giovani”.