Qualcuno lo faceva già, ma in solitaria (dati i consueti tempi biblici). Altri ci stanno pensando, chiaramente dopo l’annata terrificante appena conclusa. E poi ci sono loro, che in un certo senso hanno fatto rete con le istituzioni, e quindi han potuto avviare un progetto dall’impatto mediatico assai forte. In ogni caso. Perché la zona (questa zona) soffre come e più di altre. Pertanto un tantino di organizzazione non guasta mai.
Nasce così l'”Olio trace top”. Grazie al cofinanziamento del Ministero delle Politiche agricole (Dipartimento qualità certificata e indicazioni geografiche), coordinato e sviluppato dal Dipartimento Dafne dell’Università della Tuscia.
Il tema centrale, come si legge dal titolo, è legato alla tutela dell’olio. Ma di cosa si tratta tecnicamente? “Di un’attività per tracciare e valorizzare un’eccellenza assoluta, l’extravergine Dop Tuscia”, dicono i vertici della manovra.
Perfetto. Partendo però da dove? “Dai frantoi Cigò di Montefiascone e Paolocci di Vetralla – specifica il coordinatore Balestra – Stiamo tracciando i differenti processi produttivi dal campo, come le varietà, le tecniche agronomico colturali, le fasi di lavorazione e di trasformazione, fino ai punti vendita, per valorizzare le effettive caratteristiche. Abbiamo anche voluto rendere l’utente consapevole delle qualità e proprietà, per una valorizzazione e distinzione nel panorama oleario nazionale”.
Il Trace top gira anche sul web (www.oliotracedop.it). E si regge in piedi pure per merito di un’ampia collaborazione: produttori e frantoiani, in primis. E poi la società Ceryx di Roma per tutti gli sviluppi tecnologici, la Camera di Commercio di Viterbo, ed UniCoop Tirreno. Quest’ultima, in importanti punti vendita a livello nazionale, ha allestito specifiche zone che stanno riscuotendo un notevole successo.
Il tutto si gioca su raccolta, elaborazione e informatizzazione di dati inerenti l’intera filiera, divulgati mediante tecniche semplici e di rapida lettura. “Come il sistema QRcode – specificano ancora – che ha permesso una totale tracciabilità. Inoltre sono stati installati dei touch screen parlanti per consultazioni e chiarimenti. Dato che non sempre l’etichetta è di così facile comprensione”. E la cosa è piaciuta. “Si era partiti con il solo mese prova di dicembre – chiude Balestra – ma è piaciuto talmente tanto che a febbraio siamo ancora su piazza. Un ottimo messaggio di fiducia e professionalità, nonché uno stimolo per le aziende locali, in vista dell’Expo”.