“Ricordare la Shoah è oggi più importante di ieri, perché quello che è accaduto nel passato potrebbe tornare sotto altre forme se non se ne mantiene viva la memoria. Se non si racconta l’assurdità di quanto accaduto e la banalità del male alle nuove generazioni”, così Carlo Mancini all’incontro del 27 gennaio organizzato dal circolo unico del Partito Democratico.
Un minuto di silenzio davanti alle “pietre d’inciampo” che ricordano gli ebrei viterbesi, poi una serie di letture di passi da Primo Levi e Hannah Arendt presso la sede del circolo di via Saffi 117.
Un incontro a cui hanno partecipato in molti, di ogni età. Con l’occasione i presenti hanno donato un libro per riempire la libreria del circolo. Libri a disposizione di tutti, per un esperimento di “book crossing”, realizzato in collaborazione con l’associazione Tuscia in progress. Una cinquantina i testi raccolti, a riprova che l’invito lanciato dal segretario è stato raccolto.
Tra i presenti il consigliere regionale Enrico Panunzi, l’assessore del Comune di Viterbo ai Servizi Sociali Fabrizio Fersini e il segretario provinciale dei Giovani Democratici Michele Bassanelli. Dopo il minuto di silenzio, in ricordo degli ebrei viterbesi deportati e uccisi nei campi di sterminio nazisti, all’interno del circolo ha avuto luogo una “staffetta intergenerazionale”. Germana Vetere, moglie del compianto sindaco di Roma Ugo Vetere, ha parlato della “banalità del male”. Omar Beffati, segretario regionale della rete degli studenti medi del Lazio, ha invece letto Primo Levi.
Un momento di grande coinvolgimento, su un tema importantissimo come la memoria. Un passo importante per il giovane circolo che punta a riaccendere il confronto e il dibattito in città, puntando a essere un luogo a disposizione della comunità.