Una convenzione tra Regioni e Province per permettere a queste ultime di poter continuare a svolgere i servizi previsti in attesa che vengano approvate dalle rispettive assemblee le leggi di riordino delle funzioni. E’ la proposta avanzata dal presidente della Provincia di Viterbo Marcello Meroi, che presiede anche l’Upi regionale. La proposta è stata approvata durante la pre-riunione dell’osservatorio di lunedì scorso. “Questo primo incontro – spiega Meroi – è stato utile per verificare la bontà di questa proposta che verrà messa all’attenzione della riunione ufficiale dell’osservatorio in programma per la prossima settimana. Una operazione fondamentale per permettere così al Cal di votare la massima priorità, vista l’importanza che ricopre questa sottoscrizione in ottica di fornitura di servizi ai territori”.
In pratica la proposta presentata da Meroi prevede che le Province invieranno ogni due mesi a Regione e Ministero del Lavoro e Politiche sociali, una rendicontazione con la certificazione delle spese sostenute relative alle funzioni di competenza ministeriale e regionale, aventi ad oggetto funzioni primarie, secondarie e funzionamento dei centri per l’impiego, che le sono rimaste in carico; nonché il sostegno di fondamentali realtà culturali del territorio quali la Biblioteca consorziale e il Laboratorio provinciale di restauro.
“Questo tentativo di riforma – aggiunge il presidente – è evidente che ha paralizzato del tutto l’attività amministrativa delle Province, lasciate senza soldi e nel pieno caos gestionale, visto che i compiti che la legge 56/2014 assegna agli altri enti (Regione e Ministero), non sono stati ancora affidati e non si sa nemmeno quando verrà fatto. Proprio per questo, come Upi abbiamo deciso di intervenire con massima chiarezza per mettere così ogni soggetto davanti alle proprie responsabilità. Anche perché, in attesa di definire il reale futuro delle amministrazioni provinciali italiane questa è secondo noi l’unica soluzione che permetterà di garantire, almeno per il momento, i servizi ai cittadini”.
“Allo stesso tempo – chiude Meroi – si tratta di un provvedimento importante per tutti i lavoratori dipendenti delle Province, il cui ruolo è fondamentale per svolgere sia le funzioni principali che secondarie dell’ente, ma sul cui futuro lavorativo questo riordino pasticciato ha fatto calare delle folte nubi”.